Territorial communities and new reticular technologies: comparing experiences in the tourism sector

The use of digital platforms is revolutionizing the space-time dimension of communities. In the tourism sector, this transformation responds to market changes, aiming to enrich travelers’ experiences with personalized proposals and addressing the needs of hospitality, as highlighted by actors such as Airbnb and Online Travel Agencies (OTA), targeting the formalized community tourism market (Bozzato, 2021). However, the indiscriminate use of digital tools has led to economic exploitation of some tourist destinations, negatively affecting the empowerment of local communities. The following analysis explores the role of digital platforms, not solely responsible for the growing touristification of cities but contributing to gentrification processes. These platforms have reinterpreted the residential use of many buildings, with a greater emphasis on short-term rentals, also influencing the housing emergency. On the other hand, platforms are seen as an opportunity for communities to actively participate in hospitality, modifying relational and lifestyle contexts for those adopting this approach. The research methodology aims to compare experiences in the hospitality sector where the use of digital technologies has produced diversified effects. In smaller contexts, digital platforms support the discovery of the territory, promoting experiences of aggregation and shared tourist hospitality. In large tourist cities, they have contributed to a disintegration of the territorial fabric, evidenced by the gradual emptying of historic centers by residents and the increased economic value of real estate units designated for rentals. This phenomenon has led to a redefinition of territorial balances, amplified by the Covid-19 pandemic and its devastating influences tourism.

L’impiego delle piattaforme digitali sta trasformando in modo significativo la dimensione spazio-temporale delle comunità. In ambito turistico, tale trasformazione si pone in risposta ai mutamenti del mercato, con l’obiettivo di arricchire le esperienze dei viaggiatori attraverso proposte personalizzate e di soddisfare le necessità legate all’ospitalità. Attori come Airbnb e le Online Travel Agencies (OTA) si inseriscono in questo contesto, indirizzandosi verso il mercato formalizzato del turismo di comunità (Bozzato, 2021). Tuttavia, l’uso indiscriminato di strumenti digitali ha spesso determinato uno sfruttamento economico di alcune destinazioni turistiche, con ripercussioni negative sull’empowerment delle comunità locali. L’analisi proposta approfondisce il ruolo delle piattaforme digitali, le quali, pur non essendo le uniche responsabili della crescente turistificazione delle città, contribuiscono ai processi di gentrificazione. Queste piattaforme hanno ridefinito l’uso residenziale di numerosi edifici, privilegiando gli affitti a breve termine e aggravando le emergenze abitative. Parallelamente, esse rappresentano un’opportunità per le comunità di partecipare attivamente all’ospitalità, modificando i contesti relazionali e gli stili di vita di coloro che adottano tale approccio. La metodologia di ricerca mira a confrontare esperienze nel settore dell’ospitalità in cui l’impiego delle tecnologie digitali ha generato effetti diversificati. Nei contesti territoriali di dimensioni ridotte, le piattaforme digitali agevolano la scoperta del territorio, promuovendo esperienze di aggregazione e ospitalità condivisa. Nelle grandi città turistiche, al contrario, esse hanno contribuito alla disgregazione del tessuto territoriale, manifestata dal progressivo svuotamento dei centri storici da parte dei residenti e dall’aumento del valore economico delle unità immobiliari destinate agli affitti. Questo fenomeno ha comportato una ridefinizione degli equilibri territoriali, ulteriormente amplificata dalla pandemia di Covid-19 e dalle sue profonde ripercussioni sul settore turistico.