Rispettare le persone significa, prima di tutto, rispettare la loro autonomia, non solo nell’ambito dell’etica medica che ha abbandonato l’antico paradigma paternalistico. È proprio l’autonomia a essere progressivamente erosa nelle diverse forme di demenza: il paziente diventa incapace non solo di far fronte alle normali esigenze della vita quotidiana, ma anche di prendere le decisioni che riguardano la sua salute. Una delle questioni più controverse è quella del peso da attribuire alle disposizioni anticipate di trattamento: alla tesi secondo la quale a esse va riconosciuto un valore fortemente vincolante, proprio perché espressione dell’autonomia che c’era e adesso è perduta, si contrappone quella di un bilanciamento che prenda in considerazione anche i desideri e le preferenze che il paziente continua a esprimere e dai quali dipende il suo benessere. Ci sono altre dimensioni dell’umanità che, insieme all’autonomia, hanno valore e meritano rispetto? Una risposta positiva a questa domanda impone una riflessione più articolata su temi come la dimensione preriflessiva dell’esistenza, il ruolo delle relazioni, il principio di eguaglianza, le responsabilità di cura che corrispondono ai diversi stadi della progressione della malattia.
Semplici, S. (2024). Rispetto dell’autonomia, rispetto dell’umanità. L’etica di fronte alle demenze. RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, CXLVIII (2024)(2), 63-89.
Rispetto dell’autonomia, rispetto dell’umanità. L’etica di fronte alle demenze
S. Semplici
2024-01-01
Abstract
Rispettare le persone significa, prima di tutto, rispettare la loro autonomia, non solo nell’ambito dell’etica medica che ha abbandonato l’antico paradigma paternalistico. È proprio l’autonomia a essere progressivamente erosa nelle diverse forme di demenza: il paziente diventa incapace non solo di far fronte alle normali esigenze della vita quotidiana, ma anche di prendere le decisioni che riguardano la sua salute. Una delle questioni più controverse è quella del peso da attribuire alle disposizioni anticipate di trattamento: alla tesi secondo la quale a esse va riconosciuto un valore fortemente vincolante, proprio perché espressione dell’autonomia che c’era e adesso è perduta, si contrappone quella di un bilanciamento che prenda in considerazione anche i desideri e le preferenze che il paziente continua a esprimere e dai quali dipende il suo benessere. Ci sono altre dimensioni dell’umanità che, insieme all’autonomia, hanno valore e meritano rispetto? Una risposta positiva a questa domanda impone una riflessione più articolata su temi come la dimensione preriflessiva dell’esistenza, il ruolo delle relazioni, il principio di eguaglianza, le responsabilità di cura che corrispondono ai diversi stadi della progressione della malattia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


