La spiritualità degli ordini religiosi medievali era informata non solo dalla regola e dalle norme consuetudinarie, ma anche dall’apporto dei singoli membri e da circostanze storiche non sempre prevedibili. Nella seconda metà del Trecento la congregazione olivetana si adattò così bene allo spirito riformatore dell’Osservanza che fu chiamata a rinnovare fondazioni esangui o in pericolo, ottenendo in cambio, tra le altre cose, libri, manoscritti e tradizioni cultuali. Nel prendere in esame uno di questi casi – il passaggio del monastero girolamino di San Gerolamo di Quarto alla cura degli Olivetani – questo saggio ne commenta le ricadute sulla produzione manoscritta e sulle biblioteche della congregazione. In particolare, Quarto è il punto di incontro tra la tradizione brigidina, veicolata da Alfonso di Jaén, che qui morì nel 1389, e quella cateriniana cara al mondo olivetano e rappresentata a San Gerolamo dal senese Francesco Malavolti.
Nocentini, S. (2024). Gli Olivetani e la tradizione brigidina. L’archivio di Alfonso di Jaén a San Gerolamo di Quarto. RIVISTA DI STORIA E LETTERATURA RELIGIOSA(70), 349-375.
Gli Olivetani e la tradizione brigidina. L’archivio di Alfonso di Jaén a San Gerolamo di Quarto
Nocentini, Silvia
2024-01-01
Abstract
La spiritualità degli ordini religiosi medievali era informata non solo dalla regola e dalle norme consuetudinarie, ma anche dall’apporto dei singoli membri e da circostanze storiche non sempre prevedibili. Nella seconda metà del Trecento la congregazione olivetana si adattò così bene allo spirito riformatore dell’Osservanza che fu chiamata a rinnovare fondazioni esangui o in pericolo, ottenendo in cambio, tra le altre cose, libri, manoscritti e tradizioni cultuali. Nel prendere in esame uno di questi casi – il passaggio del monastero girolamino di San Gerolamo di Quarto alla cura degli Olivetani – questo saggio ne commenta le ricadute sulla produzione manoscritta e sulle biblioteche della congregazione. In particolare, Quarto è il punto di incontro tra la tradizione brigidina, veicolata da Alfonso di Jaén, che qui morì nel 1389, e quella cateriniana cara al mondo olivetano e rappresentata a San Gerolamo dal senese Francesco Malavolti.| File | Dimensione | Formato | |
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