Che cosa è il Mediterraneo? Mille cose insieme. Non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi. [...] Un Mediterraneo più vasto, dunque, circonda e avvolge il Mediterraneo in senso stretto, servendogli da cassa di risonanza (Braudel, 1987). Il principio spaziale mediterraneo attraversa la storia dell’architettura, offrendo, nel complesso processo di costruzione della città, intrecci e risonanze a tutte le latitudini. Tale principio produce architetture e insediamenti fenomenologici dal carattere poroso (Benjamin, Lacis, 2020), dove i vuoti sono altrettanto importanti dei pieni e dove opacità e trasparenza si compenetrano, producendo un habitat adatto a favorire la mixité sociale del vivere contemporaneo ed a affrontare, attraverso la forma, le nuove emergenze climatico-sanitarie. La città mediterranea, infatti, respira da sempre attraverso “alveoli urbani” che comprimono e dilatano uno spazio fondato sull’ibridazione tra interno ed esterno, tra casa e città, tra individuo e comunità. Ciò produce fluide spazialità di limite (e di soglia) che si offrono come luoghi adattabili, reversibili, polisemantici, oggi più che mai necessari. È nell’abitare mediterraneo che diaframmi permeabili strutturano il paesaggio poliedrico dell’accumulo: un patrimonio depositato in cui le diverse forme dell’architettura si susseguono e mutano garantendo continuità nel tempo. Questa scrittura automatica dello spazio urbano è però anche una delle caratteristiche della metropoli odierna , che pur nutrendosi di pratiche urbane iper-contemporanee, «racchiude e palesa il fondo arcaico contenuto nella fantasmagoria del moderno» (Di Staso, 2017). Da ciò, la ricerca condotta dagli autori procede ad una campionatura di casi recenti o contemporanei, al fine di indagare, attraverso la definizione di matrici “analoghe” collocate in tempi e luoghi diversi, la presenza – con diversi gradi di consapevolezza – dell’adozione di questa modalità di costruzione dell’abitare. Uno studio che conduce alla verifica delle configurazioni spaziali di parti di città, alla luce di un archetipico modus operandi che a partire dal bacino mediterraneo è stato esportato in ogni angolo del mondo occidentale e del quale è possibile definirne ancora la validità, quindi la liceità, nello sviluppo della metropoli contemporanea. Nei tanti mediterranei del mondo, sempre più, materialmente e immaterialmente, connessi.

Fiorelli, A., Lanzetta, A. (2022). Innumerevoli Sud: il principio spaziale mediterraneo nella città contemporanea. BLOOM, 32/2022, 8-21.

Innumerevoli Sud: il principio spaziale mediterraneo nella città contemporanea

Angela Fiorelli;
2022-01-01

Abstract

Che cosa è il Mediterraneo? Mille cose insieme. Non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi. [...] Un Mediterraneo più vasto, dunque, circonda e avvolge il Mediterraneo in senso stretto, servendogli da cassa di risonanza (Braudel, 1987). Il principio spaziale mediterraneo attraversa la storia dell’architettura, offrendo, nel complesso processo di costruzione della città, intrecci e risonanze a tutte le latitudini. Tale principio produce architetture e insediamenti fenomenologici dal carattere poroso (Benjamin, Lacis, 2020), dove i vuoti sono altrettanto importanti dei pieni e dove opacità e trasparenza si compenetrano, producendo un habitat adatto a favorire la mixité sociale del vivere contemporaneo ed a affrontare, attraverso la forma, le nuove emergenze climatico-sanitarie. La città mediterranea, infatti, respira da sempre attraverso “alveoli urbani” che comprimono e dilatano uno spazio fondato sull’ibridazione tra interno ed esterno, tra casa e città, tra individuo e comunità. Ciò produce fluide spazialità di limite (e di soglia) che si offrono come luoghi adattabili, reversibili, polisemantici, oggi più che mai necessari. È nell’abitare mediterraneo che diaframmi permeabili strutturano il paesaggio poliedrico dell’accumulo: un patrimonio depositato in cui le diverse forme dell’architettura si susseguono e mutano garantendo continuità nel tempo. Questa scrittura automatica dello spazio urbano è però anche una delle caratteristiche della metropoli odierna , che pur nutrendosi di pratiche urbane iper-contemporanee, «racchiude e palesa il fondo arcaico contenuto nella fantasmagoria del moderno» (Di Staso, 2017). Da ciò, la ricerca condotta dagli autori procede ad una campionatura di casi recenti o contemporanei, al fine di indagare, attraverso la definizione di matrici “analoghe” collocate in tempi e luoghi diversi, la presenza – con diversi gradi di consapevolezza – dell’adozione di questa modalità di costruzione dell’abitare. Uno studio che conduce alla verifica delle configurazioni spaziali di parti di città, alla luce di un archetipico modus operandi che a partire dal bacino mediterraneo è stato esportato in ogni angolo del mondo occidentale e del quale è possibile definirne ancora la validità, quindi la liceità, nello sviluppo della metropoli contemporanea. Nei tanti mediterranei del mondo, sempre più, materialmente e immaterialmente, connessi.
2022
Pubblicato
Rilevanza nazionale
Articolo
Comitato scientifico
Settore CEAR-09/A - Composizione architettonica e urbana
Italian
Mediterraneo; Porosità; Soglia; Ambiente; Processo; Comunità
Fiorelli, A., Lanzetta, A. (2022). Innumerevoli Sud: il principio spaziale mediterraneo nella città contemporanea. BLOOM, 32/2022, 8-21.
Fiorelli, A; Lanzetta, A
Articolo su rivista
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Fiorelli_Innumerevoli-sud_2022.pdf

solo utenti autorizzati

Tipologia: Versione Editoriale (PDF)
Licenza: Copyright dell'editore
Dimensione 1.16 MB
Formato Adobe PDF
1.16 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/390635
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact