Il segno delle Mura Serviane resta una traccia silenziosa che si legge tra le vie di Roma: le rovine di questo antico tracciato sono presenze immaginifiche quanto atemporali che affiorano nella città contemporanea, plastiche architetture a cui nel corso del tempo nuovi pezzi di storia e di materia si sono sovrapposti. Pur se andate in gran parte perdute o inglobate all’interno di nuovi edifici, le fortificazioni di Servio Tullio condizioneranno, in modo più che evidente, il disegno del tessuto urbano intra ed extra moenia: la complessa vicenda della Stazione Termini ne è concreta testimonianza. Il libro, quindi, vuole ripercorrere la storia della costruzione della Stazione Centrale e della sua piazza, Piazza dei Cinquecento, secondo un nuovo punto di vista, che non è quello della sola costruzione dell’opera architettonica, ma è quello della persistenza di un segno: le Mure Serviane. Ed è interessante notare come, in realtà, questo emblematico episodio della Roma moderna si inscriva perfettamente nella regola fondativa e trasformativa della città, in cui le tessere di un mosaico si incastrano a formare di volta in volta nuove composizioni, inglobando continuamente frammenti del passato per restituirli a nuovi cicli di vita, nuove stagioni, nuovi paesaggi.
Fiorelli, A. (2023). Il potere di un segno: le Mura Serviane alla Stazione Termini. Melfi : Libria.
Il potere di un segno: le Mura Serviane alla Stazione Termini
Angela Fiorelli
2023-01-01
Abstract
Il segno delle Mura Serviane resta una traccia silenziosa che si legge tra le vie di Roma: le rovine di questo antico tracciato sono presenze immaginifiche quanto atemporali che affiorano nella città contemporanea, plastiche architetture a cui nel corso del tempo nuovi pezzi di storia e di materia si sono sovrapposti. Pur se andate in gran parte perdute o inglobate all’interno di nuovi edifici, le fortificazioni di Servio Tullio condizioneranno, in modo più che evidente, il disegno del tessuto urbano intra ed extra moenia: la complessa vicenda della Stazione Termini ne è concreta testimonianza. Il libro, quindi, vuole ripercorrere la storia della costruzione della Stazione Centrale e della sua piazza, Piazza dei Cinquecento, secondo un nuovo punto di vista, che non è quello della sola costruzione dell’opera architettonica, ma è quello della persistenza di un segno: le Mure Serviane. Ed è interessante notare come, in realtà, questo emblematico episodio della Roma moderna si inscriva perfettamente nella regola fondativa e trasformativa della città, in cui le tessere di un mosaico si incastrano a formare di volta in volta nuove composizioni, inglobando continuamente frammenti del passato per restituirli a nuovi cicli di vita, nuove stagioni, nuovi paesaggi.File | Dimensione | Formato | |
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