Questo libro ha origine dalla partecipazione alla ricerca internazionale MedWays (Le vie del Mediterraneo). La nostra tesi è che le matrici spaziali dell’abitare mediterraneo rappresentino una via immateriale che attraversa più tempi e luoghi. Percorribile sulla traccia di quei temi e di quelle organizzazioni dell’abitare presenti in una sequenza molteplice di opere, fino a numerosi esempi anche nell’architettura contemporanea. Quelle sono forme urbane che respirano. Composte da “alveoli” urbani che, in modo frattale a tutte le scale, si comprimono e dilatano. Dove si muovono e mescolano corpi e cose e la vita riscrive la città. La ricerca di un “respiro” nel costruire la città è rintracciabile in diverse opere dell’architettura contemporanea, dove è possibile leggere nuove declinazioni di quelle strutture. Sono frammenti di futuro che per mezzo della configurazione e del montaggio delle diverse componenti sono in grado di conferire al solo “funzionamento” i plusvalori dell’urbanità. Si possono, così, riconoscere come prototipi di una diversa tessitura del mondo che, in un’incessante trasformazione, secondo innumerevoli forme, attraverso condivisioni e conflitti, si offre ad un rinnovato colloquio tra soggetti e oggetti. Strumenti, quindi, per una “cura” necessaria di un male-abitare diffuso cui rispondere con percorsi nei quali alla ricerca di nuove spazialità porose si affianchi il processo, altrettanto poroso (e perciò plurale e aperto), delle decisioni.
Barbieri, G., Fiorelli, A., Lanzetta, A. (2023). Il Respiro delle città: matrici mediterranee per abitare il futuro. Melfi : Libria.
Il Respiro delle città: matrici mediterranee per abitare il futuro
Angela Fiorelli
;
2023-01-01
Abstract
Questo libro ha origine dalla partecipazione alla ricerca internazionale MedWays (Le vie del Mediterraneo). La nostra tesi è che le matrici spaziali dell’abitare mediterraneo rappresentino una via immateriale che attraversa più tempi e luoghi. Percorribile sulla traccia di quei temi e di quelle organizzazioni dell’abitare presenti in una sequenza molteplice di opere, fino a numerosi esempi anche nell’architettura contemporanea. Quelle sono forme urbane che respirano. Composte da “alveoli” urbani che, in modo frattale a tutte le scale, si comprimono e dilatano. Dove si muovono e mescolano corpi e cose e la vita riscrive la città. La ricerca di un “respiro” nel costruire la città è rintracciabile in diverse opere dell’architettura contemporanea, dove è possibile leggere nuove declinazioni di quelle strutture. Sono frammenti di futuro che per mezzo della configurazione e del montaggio delle diverse componenti sono in grado di conferire al solo “funzionamento” i plusvalori dell’urbanità. Si possono, così, riconoscere come prototipi di una diversa tessitura del mondo che, in un’incessante trasformazione, secondo innumerevoli forme, attraverso condivisioni e conflitti, si offre ad un rinnovato colloquio tra soggetti e oggetti. Strumenti, quindi, per una “cura” necessaria di un male-abitare diffuso cui rispondere con percorsi nei quali alla ricerca di nuove spazialità porose si affianchi il processo, altrettanto poroso (e perciò plurale e aperto), delle decisioni.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Lanzetta_Respiro-Città_2023.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
9.02 MB
Formato
Adobe PDF
|
9.02 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.