Il Masterplan per il Centro Storico di Viterbo è stato adottato nel 2018 dal Comune di Viterbo come strumento guida alle prescrizioni urbanistiche a seguito della ricerca “Per la città di Viterbo. Il masterplan per la città storica” intrapresa dal Dipartimento di Architettura e Progetto di Sapienza, Università di Roma, di cui capogruppo il Prof. Orazio Carpenzano. Con la sua spiccata componente paesaggistica, che ne plasma la conformazione in pianta, la città di Viterbo è lo specchio della sinergia che essa stessa instaura con la rete del patrimonio storico-archeologico, delle acque e delle bellezze naturali della Tuscia. Dall’analisi intrapresa, infatti, la posizione strategica, e geometricamente baricentrica, della città rispetto al sistema geomorfologico di riferimento fa di Viterbo il punto nodale di una complessa rete territoriale a forte valenza paesaggistica. La linea d’indirizzo alla scala provin¬ciale è legata alla valorizzazione di differenti paesaggi extraur¬bani che mettono a sistema il comprensorio della Tuscia e declina a livello comunale attraverso il disegno strutturato di itinerari naturalistici. A tale proposito sono state individuati tre settori paesaggistici dai caratteri omogenei che si sviluppano attorno alla città: il paesaggio dei Calanchi, il paesaggio della Maremma e il paesaggio dei Cimini. All’interno di ogni settore tematico sono stati ipotizzati dei percorsi ciclabili e pedonali che mettono in relazione il territorio comunale con il centro storico. Dall’analisi dello stato di fatto si è riscontrato che la rete viaria primaria procede a partire dalla trama urbana secondo un ordine radiale, favorendo così uno spostamento carrabile di tipo lineare (andata e ritorno) secondo gli assi principali. A un’attenta osservazione della viabilità urbana secondaria nonché degli antichi tracciati, a volte ancora presenti, a volte nascosti nelle divisioni dei terreni agricoli, è stato possibile riscontrare la presenza di una rete viaria ad anelli concentrici intorno alla città caratterizzata da una forte valenza paesaggistica. Ciò ha permesso di intuire che avvalendosi del disegno del territorio, con un intervento progettuale minimo, la città avrebbe potuto facilmente diventare punto di approdo, o di partenza, di circuiti turistici-naturalistici, sia del comprensorio comunale che di quello provinciale.
Fiorelli, A. (2018). Viterbo: i tre paesaggi. In Paolo Marcoaldi (a cura di), Per la città di Viterbo: masterplan per il centro storico, direzione scientifica di Orazio Carpenzano (pp. 114-115). Macerata : Quodlibet.
Viterbo: i tre paesaggi
Angela Fiorelli
2018-01-01
Abstract
Il Masterplan per il Centro Storico di Viterbo è stato adottato nel 2018 dal Comune di Viterbo come strumento guida alle prescrizioni urbanistiche a seguito della ricerca “Per la città di Viterbo. Il masterplan per la città storica” intrapresa dal Dipartimento di Architettura e Progetto di Sapienza, Università di Roma, di cui capogruppo il Prof. Orazio Carpenzano. Con la sua spiccata componente paesaggistica, che ne plasma la conformazione in pianta, la città di Viterbo è lo specchio della sinergia che essa stessa instaura con la rete del patrimonio storico-archeologico, delle acque e delle bellezze naturali della Tuscia. Dall’analisi intrapresa, infatti, la posizione strategica, e geometricamente baricentrica, della città rispetto al sistema geomorfologico di riferimento fa di Viterbo il punto nodale di una complessa rete territoriale a forte valenza paesaggistica. La linea d’indirizzo alla scala provin¬ciale è legata alla valorizzazione di differenti paesaggi extraur¬bani che mettono a sistema il comprensorio della Tuscia e declina a livello comunale attraverso il disegno strutturato di itinerari naturalistici. A tale proposito sono state individuati tre settori paesaggistici dai caratteri omogenei che si sviluppano attorno alla città: il paesaggio dei Calanchi, il paesaggio della Maremma e il paesaggio dei Cimini. All’interno di ogni settore tematico sono stati ipotizzati dei percorsi ciclabili e pedonali che mettono in relazione il territorio comunale con il centro storico. Dall’analisi dello stato di fatto si è riscontrato che la rete viaria primaria procede a partire dalla trama urbana secondo un ordine radiale, favorendo così uno spostamento carrabile di tipo lineare (andata e ritorno) secondo gli assi principali. A un’attenta osservazione della viabilità urbana secondaria nonché degli antichi tracciati, a volte ancora presenti, a volte nascosti nelle divisioni dei terreni agricoli, è stato possibile riscontrare la presenza di una rete viaria ad anelli concentrici intorno alla città caratterizzata da una forte valenza paesaggistica. Ciò ha permesso di intuire che avvalendosi del disegno del territorio, con un intervento progettuale minimo, la città avrebbe potuto facilmente diventare punto di approdo, o di partenza, di circuiti turistici-naturalistici, sia del comprensorio comunale che di quello provinciale.File | Dimensione | Formato | |
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