Lo studio analizza un tessuto medievale conservato a Chinon (regione della Loira) nel Le Carroi. Musée d’ Art et d’ Histoire. Si tratta di un piviale, ricavato da una stoffa in sciamito più antica, tradizionalmente conosciuto come chape de Saint-Mexme, sul quale sono presenti, distribuite sei registri orizzontali, coppie di felini, identificati variamente come ghepardi o leopardi, affrontati ai lati di un elemento centrale vegetale. Inizialmente fu ritenuto un reliquia legata a saint Mexme, datato al IV-V secolo e proveniente dalla Persia sasanide. A seguito della scoperta, sul tessuto, di un’ iscrizione cufica, resa nota nel 1856, lo scenario critico mutò col riconoscimento delle matrici islamiche del pezzo, per il quale venne proposta l’ ascrizione all’ Egitto fatimida, alla Spagna (tra XI e XII secolo), alla Sicilia (opificio della corte normanna a. Palermo). Il piviale è stato poi di recente ritenuto proveniente dall’ Iraq e databile tra la fine dell’ XI e gli inizi del XII secolo. La complessa storia critica del tessuto di saint Mexme a Chinon è rappresentativa della difficoltà di inquadramento di una particolare classe di stoffe nelle quali sono presenti coppie di figure, spesso animali, affrontati o addossati, a volte in posizione speculare rispetto a un elemento centrale, distribuiti con regolarità sulla superficie degli esemplari tessili, o inseriti all’interno di strutture orbicolari o prive dell’ inquadramento entro cornici. Si tratta di un pattern decorativo adottato nell’antica Persia, nella fase sasanide, in Egitto, nella produzione artistica copta, ma anche nel più tardo periodo fatimide, a Bisanzio e, in generale, nell’ambito della produzione tessile islamica. Lo studio di questi esemplari è indicativo della vasta influenza che sia la cultura bizantina che quella arabo-musulmana hanno esercitato sulla produzione artistica medievale occidentale nel settore dei manufatti tessili ma, tout court, in tutte le espressioni artistiche di quel periodo. Nel testo viene ribadita l’ importanza del ruolo delle ‘arti minori’ e la necessità di proseguire la discussione critica su questo tema. Inglese: The study analyses a medieval fabric preserved in Chinon (Loire region) in the Le Carroi. Musée d'Art et d'Histoire. It is a cope, made from an older samite cloth, traditionally known as chape de Saint Mexme , on which there are, distributed in six horizontal registers, pairs of felines, variously identified as cheetahs or leopards, facing each other on the sides of a central vegetal element. Initially it was considered a relic linked to Saint Mexme , dated to the 4th-5th century and originating from Sassanid Persia. Following the discovery of a Kufic inscription on the fabric , made known in 1856, the critical scenario changed with the recognition of the Islamic origins of the piece, which was proposed to be ascribed to Fatimid Egypt, Spain (between the 11th and 12th centuries), Sicily (factory of the Norman court in Palermo). The cope was then recently considered to come from Iraq and datable between the end of the 11th and the beginning of the 12th century. The complex critical history of the fabric of Saint Mexme at Chinon is representative of the difficulty of classifying a particular class of fabrics in which there are pairs of figures, often animals, facing or leaning against each other, sometimes in a mirror position with respect to a central element, regularly distributed on the surface of the textile specimens , or inserted within orbicular structures or without framing within frames. It is a decorative pattern adopted in ancient Persia, in the Sassanid phase, in Egypt, in Coptic artistic production, but also in the later Fatimid period, in Byzantium and, in general, in the context of Islamic textile production . The study of these specimens is indicative of the vast influence that both Byzantine and Arab-Muslim culture had on medieval Western artistic production in the sector of textile artefacts but, tout court, in all the artistic expressions of that period. The text reiterates the importance of the role of the 'applied arts' and the need to continue the critical discussion regarding this topic.

Lauria, A. (2024). Note sul Piviale di Saint Mexme a Chinon. In Carlotta Sylos Calò (a cura di), Scritti di Storia dell' Arte per Stefano Gallo (pp. 91-110). Roma : Universitalia.

Note sul Piviale di Saint Mexme a Chinon

Lauria, Antonietta
2024-01-01

Abstract

Lo studio analizza un tessuto medievale conservato a Chinon (regione della Loira) nel Le Carroi. Musée d’ Art et d’ Histoire. Si tratta di un piviale, ricavato da una stoffa in sciamito più antica, tradizionalmente conosciuto come chape de Saint-Mexme, sul quale sono presenti, distribuite sei registri orizzontali, coppie di felini, identificati variamente come ghepardi o leopardi, affrontati ai lati di un elemento centrale vegetale. Inizialmente fu ritenuto un reliquia legata a saint Mexme, datato al IV-V secolo e proveniente dalla Persia sasanide. A seguito della scoperta, sul tessuto, di un’ iscrizione cufica, resa nota nel 1856, lo scenario critico mutò col riconoscimento delle matrici islamiche del pezzo, per il quale venne proposta l’ ascrizione all’ Egitto fatimida, alla Spagna (tra XI e XII secolo), alla Sicilia (opificio della corte normanna a. Palermo). Il piviale è stato poi di recente ritenuto proveniente dall’ Iraq e databile tra la fine dell’ XI e gli inizi del XII secolo. La complessa storia critica del tessuto di saint Mexme a Chinon è rappresentativa della difficoltà di inquadramento di una particolare classe di stoffe nelle quali sono presenti coppie di figure, spesso animali, affrontati o addossati, a volte in posizione speculare rispetto a un elemento centrale, distribuiti con regolarità sulla superficie degli esemplari tessili, o inseriti all’interno di strutture orbicolari o prive dell’ inquadramento entro cornici. Si tratta di un pattern decorativo adottato nell’antica Persia, nella fase sasanide, in Egitto, nella produzione artistica copta, ma anche nel più tardo periodo fatimide, a Bisanzio e, in generale, nell’ambito della produzione tessile islamica. Lo studio di questi esemplari è indicativo della vasta influenza che sia la cultura bizantina che quella arabo-musulmana hanno esercitato sulla produzione artistica medievale occidentale nel settore dei manufatti tessili ma, tout court, in tutte le espressioni artistiche di quel periodo. Nel testo viene ribadita l’ importanza del ruolo delle ‘arti minori’ e la necessità di proseguire la discussione critica su questo tema. Inglese: The study analyses a medieval fabric preserved in Chinon (Loire region) in the Le Carroi. Musée d'Art et d'Histoire. It is a cope, made from an older samite cloth, traditionally known as chape de Saint Mexme , on which there are, distributed in six horizontal registers, pairs of felines, variously identified as cheetahs or leopards, facing each other on the sides of a central vegetal element. Initially it was considered a relic linked to Saint Mexme , dated to the 4th-5th century and originating from Sassanid Persia. Following the discovery of a Kufic inscription on the fabric , made known in 1856, the critical scenario changed with the recognition of the Islamic origins of the piece, which was proposed to be ascribed to Fatimid Egypt, Spain (between the 11th and 12th centuries), Sicily (factory of the Norman court in Palermo). The cope was then recently considered to come from Iraq and datable between the end of the 11th and the beginning of the 12th century. The complex critical history of the fabric of Saint Mexme at Chinon is representative of the difficulty of classifying a particular class of fabrics in which there are pairs of figures, often animals, facing or leaning against each other, sometimes in a mirror position with respect to a central element, regularly distributed on the surface of the textile specimens , or inserted within orbicular structures or without framing within frames. It is a decorative pattern adopted in ancient Persia, in the Sassanid phase, in Egypt, in Coptic artistic production, but also in the later Fatimid period, in Byzantium and, in general, in the context of Islamic textile production . The study of these specimens is indicative of the vast influence that both Byzantine and Arab-Muslim culture had on medieval Western artistic production in the sector of textile artefacts but, tout court, in all the artistic expressions of that period. The text reiterates the importance of the role of the 'applied arts' and the need to continue the critical discussion regarding this topic.
2024
Settore L-ART/01
Settore ARTE-01/A - Storia dell'arte medievale
Italian
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
Piviale di Saint Mexme; Piviale medievale; Arti applicate; Tessuti medievali Inglese: - Saint Mexme Cope - Medieval Cope - Applied Arts - Medieval Fabrics
Lauria, A. (2024). Note sul Piviale di Saint Mexme a Chinon. In Carlotta Sylos Calò (a cura di), Scritti di Storia dell' Arte per Stefano Gallo (pp. 91-110). Roma : Universitalia.
Lauria, A
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/388707
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