Con il “miracolo economico” l’Italia è diventata una potenza industriale di primo piano e i suoi cittadini hanno avuto accesso a livelli di benessere mai sperimentati prima di allora. Tutto questo però ha avuto un prezzo alto. L’espansione rapidissima e spesso incontrollata degli agglomerati urbani e industriali e il contestuale abbandono delle aree interne hanno alterato profondamente gli equilibri fra insediamenti umani e matrici ambientali. Alla crescente immissione di inquinanti nell’aria e nelle acque e alla sempre più rapida erosione dei suoli ha contribuito in particolare l’assenza o la scarsa efficacia di norme e istituzioni per la tutela dell’ambiente. Ma già nel corso del boom, a partire dai contesti più colpiti da fenomeni di degradazione, ha iniziato a farsi strada una nuova sensibilità. Scienziati e tecnici, giornali e istituzioni locali, associazioni e forze politiche hanno dovuto prendere atto di problemi fino ad allora trascurati, che andavano assumendo i tratti di vere emergenze, e attrezzarsi per affrontarli. Esaminando fonti in buona parte inedite o poco frequentate e confrontandosi con una vasta letteratura, il libro analizza il modo in cui la società italiana scoprì l’altro volto del benessere, cioè gli impatti distruttivi dello sviluppo sui cicli naturali, e provò a fronteggiarne cause e conseguenze. Ne emerge un quadro in cui la questione ambientale appare come un catalizzatore delle tensioni che scuotevano l’Italia del tempo
Romeo, S. (2024). L'altra faccia del benessere. Una storia ambientale nell'Italia contemporanea (1950-1979). Carocci editore.
L'altra faccia del benessere. Una storia ambientale nell'Italia contemporanea (1950-1979)
Salvatore Romeo
2024-10-01
Abstract
Con il “miracolo economico” l’Italia è diventata una potenza industriale di primo piano e i suoi cittadini hanno avuto accesso a livelli di benessere mai sperimentati prima di allora. Tutto questo però ha avuto un prezzo alto. L’espansione rapidissima e spesso incontrollata degli agglomerati urbani e industriali e il contestuale abbandono delle aree interne hanno alterato profondamente gli equilibri fra insediamenti umani e matrici ambientali. Alla crescente immissione di inquinanti nell’aria e nelle acque e alla sempre più rapida erosione dei suoli ha contribuito in particolare l’assenza o la scarsa efficacia di norme e istituzioni per la tutela dell’ambiente. Ma già nel corso del boom, a partire dai contesti più colpiti da fenomeni di degradazione, ha iniziato a farsi strada una nuova sensibilità. Scienziati e tecnici, giornali e istituzioni locali, associazioni e forze politiche hanno dovuto prendere atto di problemi fino ad allora trascurati, che andavano assumendo i tratti di vere emergenze, e attrezzarsi per affrontarli. Esaminando fonti in buona parte inedite o poco frequentate e confrontandosi con una vasta letteratura, il libro analizza il modo in cui la società italiana scoprì l’altro volto del benessere, cioè gli impatti distruttivi dello sviluppo sui cicli naturali, e provò a fronteggiarne cause e conseguenze. Ne emerge un quadro in cui la questione ambientale appare come un catalizzatore delle tensioni che scuotevano l’Italia del tempoFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2024 L_altra faccia del benessere.pdf
solo utenti autorizzati
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
1.72 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.72 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.