Partendo da un'epigrafe rupestre rinvenuta nel secolo scorso sulla collina della Pnice (IG II3 1065), nonché da un passo del De corona (c. 92) di Demostene (il quale, citando un decreto dei Chersonesiti, ricorda che costoro avevano edificato, poco prima del 390 a.C., un altare al demo degli Ateniesi), si argomenta che il culto del demo non è anteriore agli inizi del IV secolo a.C. Tale culto è indicativo di una mutata temperie spirituale e politica, di tempi in cui la vita della polis cominciava irrimediabilmente a perdere l'antica centralità: la decisione di onorare il demo non va dunque interpretata come un documento della sua fortuna, ma, al contrario, del suo lento declino e della nostalgia per le glorie del passato.
Lanzillotta, E. (2000). Il culto del demo in Atene (dalla rilettura di un’iscrizione rupestre). In G. Paci (a cura di), Epigraphai. Miscellanea epigrafica in onore di Lidio Gasperini (pp. 495-501). Tivoli : Edizioni TORED.
Il culto del demo in Atene (dalla rilettura di un’iscrizione rupestre)
LANZILLOTTA, EUGENIO
2000-01-01
Abstract
Partendo da un'epigrafe rupestre rinvenuta nel secolo scorso sulla collina della Pnice (IG II3 1065), nonché da un passo del De corona (c. 92) di Demostene (il quale, citando un decreto dei Chersonesiti, ricorda che costoro avevano edificato, poco prima del 390 a.C., un altare al demo degli Ateniesi), si argomenta che il culto del demo non è anteriore agli inizi del IV secolo a.C. Tale culto è indicativo di una mutata temperie spirituale e politica, di tempi in cui la vita della polis cominciava irrimediabilmente a perdere l'antica centralità: la decisione di onorare il demo non va dunque interpretata come un documento della sua fortuna, ma, al contrario, del suo lento declino e della nostalgia per le glorie del passato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.