Le origini del pensiero costituzionale moderno vanno rintracciate nell'esperienza della Grecia antica. A partire dagli inizi del IV secolo a.C., infatti, la discussione sulla natura e l'organizzazione dello stato, sulle forme di governo, sulla cittadinanza pervadono in profondità la cultura ateniese, ed è impressionante osservare come questo fenomeno si attualizzi con una vastità di orizzonti che non trova riscontro in precedenza. In questa età, invece, sullo stato discutono i filosofi, scrivono gli storici, elaborano e traducono in atti ufficiali le loro soluzioni, a proposito dei nodi istituzionali interni e delle relazioni esterne con gli altri stati, gli uomini politici. Il periodo più significativo per questa vasta produzione letteraria sul costituzionalismo è il ventennio che intercorre tra gli anni 390-370, in cui si possono ravvisare tre forme diverse di approccio ai problemi dello stato, quella storica, quella filosofica e quella istituzionale, a loro volta riconducibili a princìpi, influssi e motivazioni differenti tra loro; questa distinzione è ndispensabile per comprendere la natura del costituzionalismo greco, che non si esaurisce nella lettura che ne fa Aristotele, la quale può tutt’al più rappresentare una parte importante, ma non esaustiva, del versante "filosofico".
Lanzillotta, E. (2003). Correnti costituzionali nel IV secolo a.C.. In A. D'Atena, E. Lanzillotta (a cura di), Da Omero alla Costituzione europea. Costituzionalismo antico e moderno (pp. 133-155). Tivoli : Edizioni TORED.
Correnti costituzionali nel IV secolo a.C.
LANZILLOTTA, EUGENIO
2003-01-01
Abstract
Le origini del pensiero costituzionale moderno vanno rintracciate nell'esperienza della Grecia antica. A partire dagli inizi del IV secolo a.C., infatti, la discussione sulla natura e l'organizzazione dello stato, sulle forme di governo, sulla cittadinanza pervadono in profondità la cultura ateniese, ed è impressionante osservare come questo fenomeno si attualizzi con una vastità di orizzonti che non trova riscontro in precedenza. In questa età, invece, sullo stato discutono i filosofi, scrivono gli storici, elaborano e traducono in atti ufficiali le loro soluzioni, a proposito dei nodi istituzionali interni e delle relazioni esterne con gli altri stati, gli uomini politici. Il periodo più significativo per questa vasta produzione letteraria sul costituzionalismo è il ventennio che intercorre tra gli anni 390-370, in cui si possono ravvisare tre forme diverse di approccio ai problemi dello stato, quella storica, quella filosofica e quella istituzionale, a loro volta riconducibili a princìpi, influssi e motivazioni differenti tra loro; questa distinzione è ndispensabile per comprendere la natura del costituzionalismo greco, che non si esaurisce nella lettura che ne fa Aristotele, la quale può tutt’al più rappresentare una parte importante, ma non esaustiva, del versante "filosofico".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.