"Die Schaubühne" è stata la rivista di teatro più importante e influente nella Germania di inizio Novecento. Fondata dal critico Siegfried Jacobsohn nel 1905, e da lui diretta fino al 1926, la rivista si propone sin dagli esordi come un attore centrale nella vita teatrale dell’epoca. Pensata non tanto come mero organo di informazione per il pubblico, quanto come partner di dialogo per gli addetti ai lavori, la Schaubühne afferma un’idea di critica come avanguardia del fare teatrale, attenta non solo al fatto estetico ma anche alla politica culturale che lo fonda e lo sottende. Sono gli anni di Max Reinhardt e dell’affermazione della regia e della sua autonomia creativa, del dibattito sullo specifico del teatro e sul ruolo del critico teatrale. Jacobsohn, “regista di un teatro di carta” come amava definirsi, raccoglie nelle pagine del periodoco voci diverse e le coordina in una unità progettuale. Sempre attento alla propria autonomia e indipendenza segue e promuove gli sviluppi contemporanei nei linguaggi del teatro e propone un modello unico per la sua riflessione. Il contributo ricostruisce la storia di questo periodico e del suo fondatore e animatore, inserendola nel più ampio contesto del teatro e della pubblicistica teatrale di quegli anni. Sfogliando le pagine della rivista, analizzando le sue sezioni, la sua struttura e i suoi obiettivi programmatici il saggio propone un punto di osservazione su una delle epoche più vivaci della storia del teatro tedesco.
Gusman, T. (2024). «Die Schaubühne» (1905-1918). Una rivista teatrale sulla scena tedesca di inizio Novecento. In M.C. Maria Ida Biggi (a cura di), Il teatro delle riviste (1870-2000). I periodici come oggetto e strumenti della storiografia teatrale Le Théâtre des revues (1870-2000). Les périodiques comme objets et outils de l’historiographie théâtrale (pp. 185-195). Edizioni di pagina.
«Die Schaubühne» (1905-1918). Una rivista teatrale sulla scena tedesca di inizio Novecento
Tancredi Gusman
2024-01-01
Abstract
"Die Schaubühne" è stata la rivista di teatro più importante e influente nella Germania di inizio Novecento. Fondata dal critico Siegfried Jacobsohn nel 1905, e da lui diretta fino al 1926, la rivista si propone sin dagli esordi come un attore centrale nella vita teatrale dell’epoca. Pensata non tanto come mero organo di informazione per il pubblico, quanto come partner di dialogo per gli addetti ai lavori, la Schaubühne afferma un’idea di critica come avanguardia del fare teatrale, attenta non solo al fatto estetico ma anche alla politica culturale che lo fonda e lo sottende. Sono gli anni di Max Reinhardt e dell’affermazione della regia e della sua autonomia creativa, del dibattito sullo specifico del teatro e sul ruolo del critico teatrale. Jacobsohn, “regista di un teatro di carta” come amava definirsi, raccoglie nelle pagine del periodoco voci diverse e le coordina in una unità progettuale. Sempre attento alla propria autonomia e indipendenza segue e promuove gli sviluppi contemporanei nei linguaggi del teatro e propone un modello unico per la sua riflessione. Il contributo ricostruisce la storia di questo periodico e del suo fondatore e animatore, inserendola nel più ampio contesto del teatro e della pubblicistica teatrale di quegli anni. Sfogliando le pagine della rivista, analizzando le sue sezioni, la sua struttura e i suoi obiettivi programmatici il saggio propone un punto di osservazione su una delle epoche più vivaci della storia del teatro tedesco.File | Dimensione | Formato | |
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