Viene esaminato l'uso delle parole polis, polites e politeia in Aristotele, nonché l'elaborazione da parte del filosofo della costituzione dei mesoi. In particolare, viene sottolineata la divaricazione fra l’Aristotele storico e studioso delle costituzioni e l’Aristotele teorico della costituzione migliore. Si osserva inoltre che l’analisi aristotelica percorre due percorsi tra loro distanti e inconciliabili, che conducono ad approdi diversi: allo studioso della democrazia, che aveva lucidamente descritto la natura e le caratteristiche di questa forma costituzionale fondata sulla sovranità popolare, sull’eguaglianza dei cittadini, su un esercizio del potere aperto indistintamente a tutti e sul principio di maggioranza, si sovrappone l’architetto costituzionale, il quale non mette più alla base della propria concezione dello stato il polites, ma la centralità dei fini.
Lanzillotta, E. (2004). Lo stato del cittadino nella «Politica» di Aristotele. In S. Cataldi (a cura di), Poleis e Politeiai. Esperienze politiche, tradizioni letterarie, progetti costituzionali. Atti del convegno internazionale di storia Greca (Torino, 29-31 Maggio 2002) (pp. 385-391). Alessandria : Edizioni dell'Orso.
Lo stato del cittadino nella «Politica» di Aristotele
LANZILLOTTA, EUGENIO
2004-01-01
Abstract
Viene esaminato l'uso delle parole polis, polites e politeia in Aristotele, nonché l'elaborazione da parte del filosofo della costituzione dei mesoi. In particolare, viene sottolineata la divaricazione fra l’Aristotele storico e studioso delle costituzioni e l’Aristotele teorico della costituzione migliore. Si osserva inoltre che l’analisi aristotelica percorre due percorsi tra loro distanti e inconciliabili, che conducono ad approdi diversi: allo studioso della democrazia, che aveva lucidamente descritto la natura e le caratteristiche di questa forma costituzionale fondata sulla sovranità popolare, sull’eguaglianza dei cittadini, su un esercizio del potere aperto indistintamente a tutti e sul principio di maggioranza, si sovrappone l’architetto costituzionale, il quale non mette più alla base della propria concezione dello stato il polites, ma la centralità dei fini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.