Intervento dello Stato in economia e finalità sociali: dalla programmazione economica imperativa e per obiettivi alla dismissione dei beni e delle aziende pubbliche. Una parabola necessaria?

Il contributo prende le mosse da una sintetica analisi dell'influenza ideologica del totalitarismo sui principi ed istituti principali della Costituzione economica. Sotto questo profilo si evidenziano le ragioni della stabilizzazione del sistema ad economia mista e del conseguente consolidamento della categoria dell'ente pubblico economico e delle società a partecipazione pubblica. Tale modello se per un verso ha prodotto buoni risultati, soprattutto per ciò che concerne la realizzazione di infrastrutture, per altro verso può aver inciso, anche sensibilmente, sul crescente ammontare del debito pubblico. In tale quadro economico e giuridico è intervento il diritto comunitario, che nell'imporre la trasparenza nelle relazioni finanziarie tra imprese pubbliche e pubblici poteri ha determinato un'inversione del fenomeno, attraverso la politica delle dismissioni e delle privatizzazioni. L'analisi approfondisce proprio l'incidenza del diritto comunitario su tale fenomeno, rilevando la stretta connessione con il problema del debito pubblico, accanto alla peculiarità di una privatizzazione per lo più formale, anzichè sostanziale. Da ultimo si affronta la prospettiva di un esame comparato tra modello comunitario e difesa dell'identità nazionale, in termini di identità economica.