Da diversi anni è in corso un vivace dibattito sullo scopo delle imprese, volto a rispondere a una domanda centrale: “Nell’interesse di chi le imprese dovrebbero essere governate e gestite?” Nella letteratura, sono tre le teorie sul finalismo aziendale che hanno ricevuto maggiore attenzione: la teoria degli azionisti (shareholder theory), la teoria degli stakeholder (stakeholder theory) e la teoria dell’entità reale (real entity theory). Queste teorie si basano su concetti differenti di impresa. Le prime due considerano l’impresa come una finzione giuridica di proprietà degli azionisti. Tuttavia, secondo la prima teoria, l’impresa esiste per massimizzare il profitto degli azionisti, mentre per la seconda, l’obiettivo è creare valore per tutti gli stakeholder. La terza teoria, invece, vede l’impresa come un’entità reale (o un’istituzione sociale, una comunità di persone) che, in quanto tale, non può essere di proprietà di nessuno e possiede un interesse distintivo da quello di tutti gli stakeholder. Questo interesse comprende il contributo al benessere della società. Il concetto di proprietà viene riferito al titolo acquisito in cambio del capitale investito (ad esempio, azioni di una società). Il presente articolo si propone di esaminare se, come e quando questa diversa interpretazione del concetto di “proprietari dell’impresa” possa influenzare la sopravvivenza e lo sviluppo dell’azienda, al fine di valutare l’opportunità di abbandonare, come suggerito da diversi studiosi, l’idea che un’impresa possa essere di proprietà di qualcuno. A tal fine, viene condotta una review della letteratura sul concetto di proprietà nel contesto delle teorie sul finalismo aziendale, con particolare attenzione alla teoria degli azionisti, degli stakeholder e dell’entità reale, oltre che al pensiero di alcuni Maestri della dottrina Economia Aziendale italiana. L’analisi rivela la necessità di passare dal concetto di “essere proprietari dell’impresa” a quello di “essere responsabili nel prendersi cura del suo bene”.
DI CARLO, E. (2024). Da proprietari dell'azienda a responsabili nel prendersi cura del suo bene. RIVISTA ITALIANA DI RAGIONERIA E DI ECONOMIA AZIENDALE.
Da proprietari dell'azienda a responsabili nel prendersi cura del suo bene
Emiliano Di Carlo
2024-01-01
Abstract
Da diversi anni è in corso un vivace dibattito sullo scopo delle imprese, volto a rispondere a una domanda centrale: “Nell’interesse di chi le imprese dovrebbero essere governate e gestite?” Nella letteratura, sono tre le teorie sul finalismo aziendale che hanno ricevuto maggiore attenzione: la teoria degli azionisti (shareholder theory), la teoria degli stakeholder (stakeholder theory) e la teoria dell’entità reale (real entity theory). Queste teorie si basano su concetti differenti di impresa. Le prime due considerano l’impresa come una finzione giuridica di proprietà degli azionisti. Tuttavia, secondo la prima teoria, l’impresa esiste per massimizzare il profitto degli azionisti, mentre per la seconda, l’obiettivo è creare valore per tutti gli stakeholder. La terza teoria, invece, vede l’impresa come un’entità reale (o un’istituzione sociale, una comunità di persone) che, in quanto tale, non può essere di proprietà di nessuno e possiede un interesse distintivo da quello di tutti gli stakeholder. Questo interesse comprende il contributo al benessere della società. Il concetto di proprietà viene riferito al titolo acquisito in cambio del capitale investito (ad esempio, azioni di una società). Il presente articolo si propone di esaminare se, come e quando questa diversa interpretazione del concetto di “proprietari dell’impresa” possa influenzare la sopravvivenza e lo sviluppo dell’azienda, al fine di valutare l’opportunità di abbandonare, come suggerito da diversi studiosi, l’idea che un’impresa possa essere di proprietà di qualcuno. A tal fine, viene condotta una review della letteratura sul concetto di proprietà nel contesto delle teorie sul finalismo aziendale, con particolare attenzione alla teoria degli azionisti, degli stakeholder e dell’entità reale, oltre che al pensiero di alcuni Maestri della dottrina Economia Aziendale italiana. L’analisi rivela la necessità di passare dal concetto di “essere proprietari dell’impresa” a quello di “essere responsabili nel prendersi cura del suo bene”.| File | Dimensione | Formato | |
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