Il contributo propone una lettura del progresso spirituale e del lavoro ad esso ordinato, alla luce del dato culturale e di quello giuridico riscontrabili nell’ordinamento italiano e nella Chiesa cattolica, per evidenziare convergenze culturali ed operative tra i due sistemi. Sul piano culturale, ovvero meta-giuridico, si identifica un nucleo semantico del progresso, ed in particolare di quello spirituale, proveniente dal pensiero occidentale (filosofico, sociale, politico) e dalla dottrina cattolica, anche teologica. Si percorre dunque la via della “giuridificazione” del termine "progresso" (cioè della sua traduzione in contenuti giuridicamente apprezzabili) anche attraverso il determinante riferimento logico al dovere del lavoro. Sul piano più propriamente giuridico si esaminano le implicazioni contenute nell’art 4, II comma della Costituzione italiana (che sancisce il dovere del lavoro per il progresso materiale e spirituale della società), nell’art 2, seconda parte della stessa (per il riferimento al principio solidaristico), nonché nell’art 1 dell’Accordo del 1984 tra Stato italiano e Chiesa Cattolica (in ordine alla loro collaborazione per la promozione dell’uomo ed il bene del Paese – endiadi non diversa dal progresso materiale e spirituale). Si vuole con ciò suscitare una riflessione su una diversa prospettiva possibile per il diritto ecclesiastico del lavoro, ulteriore al noto e consueto registro della libertà religiosa come diritto da tutelare nei luoghi di lavoro. Emergerebbe così come la Chiesa cattolica adempia alla realizzazione del dovere di collaborazione con lo Stato italiano sia attraverso forme di concertazione istituzionale, che favoriscono il lavoro di persone e corpi intermedi per la realizzazione di obiettivi condivisi (ex Accordo del 1984), sia direttamente attraverso l’opera di quanti, più o meno immediatamante rappresentando la Chiesa ed agendo suo nomine (Clero e religiosi), operano nelle più varie forme di assistenza, sociale e spirituale, adempiendo ai doveri costituzionali ex art 2 II comma ed art 4 II comma Cost., ed insieme realizzando un atto di libertà religiosa.

Saraceni, E. (2023). Progresso spirituale e dovere del lavoro: tra diritto e religione. In L. Danto (a cura di), Personne, droit et justice: La contribution du droit canonique dans l'expérience juridique contemporaine. Actes du 17me Congrès de la Consociatio internationalis studio iuris canonici promovendo. (pp. 597-619). Paris : Cerf.

Progresso spirituale e dovere del lavoro: tra diritto e religione

Saraceni, E
2023-12-01

Abstract

Il contributo propone una lettura del progresso spirituale e del lavoro ad esso ordinato, alla luce del dato culturale e di quello giuridico riscontrabili nell’ordinamento italiano e nella Chiesa cattolica, per evidenziare convergenze culturali ed operative tra i due sistemi. Sul piano culturale, ovvero meta-giuridico, si identifica un nucleo semantico del progresso, ed in particolare di quello spirituale, proveniente dal pensiero occidentale (filosofico, sociale, politico) e dalla dottrina cattolica, anche teologica. Si percorre dunque la via della “giuridificazione” del termine "progresso" (cioè della sua traduzione in contenuti giuridicamente apprezzabili) anche attraverso il determinante riferimento logico al dovere del lavoro. Sul piano più propriamente giuridico si esaminano le implicazioni contenute nell’art 4, II comma della Costituzione italiana (che sancisce il dovere del lavoro per il progresso materiale e spirituale della società), nell’art 2, seconda parte della stessa (per il riferimento al principio solidaristico), nonché nell’art 1 dell’Accordo del 1984 tra Stato italiano e Chiesa Cattolica (in ordine alla loro collaborazione per la promozione dell’uomo ed il bene del Paese – endiadi non diversa dal progresso materiale e spirituale). Si vuole con ciò suscitare una riflessione su una diversa prospettiva possibile per il diritto ecclesiastico del lavoro, ulteriore al noto e consueto registro della libertà religiosa come diritto da tutelare nei luoghi di lavoro. Emergerebbe così come la Chiesa cattolica adempia alla realizzazione del dovere di collaborazione con lo Stato italiano sia attraverso forme di concertazione istituzionale, che favoriscono il lavoro di persone e corpi intermedi per la realizzazione di obiettivi condivisi (ex Accordo del 1984), sia direttamente attraverso l’opera di quanti, più o meno immediatamante rappresentando la Chiesa ed agendo suo nomine (Clero e religiosi), operano nelle più varie forme di assistenza, sociale e spirituale, adempiendo ai doveri costituzionali ex art 2 II comma ed art 4 II comma Cost., ed insieme realizzando un atto di libertà religiosa.
dic-2023
Settore IUS/11
Italian
Rilevanza internazionale
Articolo scientifico in atti di convegno
Progresso spirituale; diritto/dovere del lavoro; articolo 4 secondo comma Costituzione italiana; articolo 2 Costituzione italiana; doveri inderogabili di solidarietà; principio lavoristico; principio solidaristico; magistero sociale della Chiesa in tema di lavoro; collaborazione tra Stato italiano e Chiesa cattolica ex art. 1 Accordo del 1984, di modifica del Concordato lateranense; principio di collaborazione Stato italiano-Chiesa cattolica
Saraceni, E. (2023). Progresso spirituale e dovere del lavoro: tra diritto e religione. In L. Danto (a cura di), Personne, droit et justice: La contribution du droit canonique dans l'expérience juridique contemporaine. Actes du 17me Congrès de la Consociatio internationalis studio iuris canonici promovendo. (pp. 597-619). Paris : Cerf.
Saraceni, E
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