L'opera di Bacone fu di fatto all'origine di una nuova tradizione intellettuale centrata sulle esperienze e sui fatti, una tradizione che sarà decisiva per il configurarsi delle scienze della vita, della chimica, della geologia e che troverà in qualche modo la sua consacrazione nell'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert, cui è dedicato il nostro saggio. È in questa grande impresa collettiva che le "Lumières" sanciscono decisamente «il carattere positivo, creativo, del lavoro umano» di contro alla concezione biblica del lavoro come pena o come condanna, evocata spesso in forma ironica o addirittura satirica. Negli articoli da lui stesso firmati Denis Diderot (1713-1784) fa riferimento alla distinzione tradizionale tra arti meccaniche e arti liberali, ma rivendica apertamente la loro pari dignità «in nome dell'uso cosciente, intelligente, della macchina»: «Il lavoro meccanico s'attua, in ultima istanza, solo ad opera dell'esprit. Secondo Diderot non v'è, pertanto, che una sola Arte e diverse specie di artisti, secondo l'oggetto proprio di ciascuna attività». Il legame inscindibile tra prassi e teoria è alla base dell'organizzazione del lavoro nelle manifatture e nelle botteghe artigiane come delle esperienze che gli scienziati conducono con strumenti sempre più specifici e perfezionati. L'Encyclopédie e più in generale la stagione illuministica sono del resto il punto di approdo di un processo che ha portato alla ridefinizione del ruolo pubblico dell'intellettuale nell'età moderna. Alla base di tale processo vi è anche in questo caso una rivoluzione tecnologica, quella derivata dall'utilizzo su larga scala della stampa a caratteri mobili e dallo sviluppo dell'industria editoriale con i suoi diretti risvolti commerciali.
Quintili, P. (2024). Arti, tecniche e mestieri in Diderot e nell’Encyclopédie. In S. Brogi (a cura di), Idee di lavoro e di ozio per la nostra civiltà, vol. 1 (pp. 561-570). Firenze : Firenze University Press [10.36253/fup_referee_list].
Arti, tecniche e mestieri in Diderot e nell’Encyclopédie
Quintili
Membro del Collaboration Group
2024-05-01
Abstract
L'opera di Bacone fu di fatto all'origine di una nuova tradizione intellettuale centrata sulle esperienze e sui fatti, una tradizione che sarà decisiva per il configurarsi delle scienze della vita, della chimica, della geologia e che troverà in qualche modo la sua consacrazione nell'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert, cui è dedicato il nostro saggio. È in questa grande impresa collettiva che le "Lumières" sanciscono decisamente «il carattere positivo, creativo, del lavoro umano» di contro alla concezione biblica del lavoro come pena o come condanna, evocata spesso in forma ironica o addirittura satirica. Negli articoli da lui stesso firmati Denis Diderot (1713-1784) fa riferimento alla distinzione tradizionale tra arti meccaniche e arti liberali, ma rivendica apertamente la loro pari dignità «in nome dell'uso cosciente, intelligente, della macchina»: «Il lavoro meccanico s'attua, in ultima istanza, solo ad opera dell'esprit. Secondo Diderot non v'è, pertanto, che una sola Arte e diverse specie di artisti, secondo l'oggetto proprio di ciascuna attività». Il legame inscindibile tra prassi e teoria è alla base dell'organizzazione del lavoro nelle manifatture e nelle botteghe artigiane come delle esperienze che gli scienziati conducono con strumenti sempre più specifici e perfezionati. L'Encyclopédie e più in generale la stagione illuministica sono del resto il punto di approdo di un processo che ha portato alla ridefinizione del ruolo pubblico dell'intellettuale nell'età moderna. Alla base di tale processo vi è anche in questo caso una rivoluzione tecnologica, quella derivata dall'utilizzo su larga scala della stampa a caratteri mobili e dallo sviluppo dell'industria editoriale con i suoi diretti risvolti commerciali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.