L'articolo dà conto di come, a più di quarant'anni dall'entrata in vigore del c.d. Statuto dei lavoratori, la Corte di Cassazione, per la prima volta, si pronunci sull‟interpretazione dell‟art. 20, della legge 20 maggio 1970 n. 300, in tema di esatta determinazione del quantum e di ripartizione delle ore di assemblea retribuita garantita dalla legge, escludendo - nel caso - la denunciata condotta antisindacale. Invero, sulla base di un lettura restrittiva della norma, la Suprema Corte afferma – da un lato – che il “monte ore” di assemblea che deriva dalla legge e dalla disciplina pattizia, definisce il limite massimo complessivo a disposizione tout court dei soggetti collettivi legittimati alle convocazioni; d'altro canto, al fine di determinare l’ordine di priorità dei soggetti abilitati, la Suprema Corte oggetto di annotazione considera decisivo (ma qui per il vero la legge è chiara sul punto) non il momento della indizione, ma la comunicazione di convocazione al datore di lavoro di un’assemblea già fissata.
Cassar, S. (2010). Diritto di assemblea dei lavoratori e ripartizione del 'monte ore' retribuito in caso di rottura dell’unità sindacale (Nota a Corte di Cassazione, Sez. Lav., sentenza 21 luglio 2009, n. 16936). LAVORO E PREVIDENZA OGGI, 37(4), 419-437.
Diritto di assemblea dei lavoratori e ripartizione del 'monte ore' retribuito in caso di rottura dell’unità sindacale (Nota a Corte di Cassazione, Sez. Lav., sentenza 21 luglio 2009, n. 16936)
CASSAR, SABRINA
2010-01-01
Abstract
L'articolo dà conto di come, a più di quarant'anni dall'entrata in vigore del c.d. Statuto dei lavoratori, la Corte di Cassazione, per la prima volta, si pronunci sull‟interpretazione dell‟art. 20, della legge 20 maggio 1970 n. 300, in tema di esatta determinazione del quantum e di ripartizione delle ore di assemblea retribuita garantita dalla legge, escludendo - nel caso - la denunciata condotta antisindacale. Invero, sulla base di un lettura restrittiva della norma, la Suprema Corte afferma – da un lato – che il “monte ore” di assemblea che deriva dalla legge e dalla disciplina pattizia, definisce il limite massimo complessivo a disposizione tout court dei soggetti collettivi legittimati alle convocazioni; d'altro canto, al fine di determinare l’ordine di priorità dei soggetti abilitati, la Suprema Corte oggetto di annotazione considera decisivo (ma qui per il vero la legge è chiara sul punto) non il momento della indizione, ma la comunicazione di convocazione al datore di lavoro di un’assemblea già fissata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.