One of the guiding doctrines of European Enlightenment philosophy, as is well known, is the critique of prejudices and received ideas, inherited from tradition, from the model of authority, which is ultimately a critical analysis of the cultural (education, schools, colleges, etc.) and political (institutions d'ancien régime, monarchy of divine right, etc.) conformism of an entire era. Already the language dictionaries (Académie, Trévoux etc.) bear witness to the double connotation, positive (legal) and negative (philosophical) of the term. The key work that develops a true critical doctrine of prejudice, as a limitation of reason, is the Encyclopédie, article 'Préjugé (Logique and Jurisprudence)' (1765), followed by the anonymous (attributed to the Baron D'Holbach) Essai sur les préjugé, ou De l'Influence des opinions sur les moeurs & sur le bonheur des Hommes (Londres, 1770), followed by the Essai sur l'art de ramper, à l'usage des courtisans (posthumous, 1790), by the same baron, the first antiphrase of the Kantian/Lessingian '(not) thinking for oneself (Selbstdenken)'. We will examine the conceptual landscape that unfolds from this constellation of texts in the foundation of critical thought in the French Enlightenment (and beyond).

Una delle dottrine-guida della filosofia dei Lumi europei, com'è noto, è la critica dei pregiudizi e delle idee ricevute, ereditate dalla tradizione, dal modello dell’autorità, che è in ultima istanza un’analisi critica del conformismo culturale (educazione, scuole, collegi ecc.) e politico (Istituzioni d’ancien régime, monarchia di diritto divino ecc.) di un’intera epoca. Già i dizionari di lingua (Académie, Trévoux ecc.) portano testimonianza della doppia connotazione, positiva (giuridica) e negativa (filosofica) del termine. L’opera-chiave che sviluppa una vera e propria dottrina critica del pregiudizio, come limite della ragione, è l’Encyclopédie, articolo “Préjugé (Logique e Jurisprudence)” (1765), seguita dall’anonimo (attribuito al baarone D'Holbach) Essai sur les préjugé, ou De l’Influence des opinions sur les moeurs & sur le bonheur des Hommes (Londres, 1770), seguito dall’Essai sur l’art de ramper, à l’usage des courtisans (postumo, 1790), dello stesso barone, prima antifrasi del kantiano/lessinghiano “(non) pensare da sé (Selbstdenken)”. Esamineremo il panorama concettuale che si dispiega a partire da questa costellazione di testi, nella fondazione del pensiero critico dell’Illuminismo francese (e non solo).

Quintili, P. (2023). La critica dei pregiudizi nell’illuminismo francese. Diderot, Jaucourt, D'Holbach. In Anselmo Aportone (a cura di), Presupposti e pregiudizi. Elementi di critica della conoscenza e critica dei preconcetti (pp. 55-73). MIlano : Mimesis Edizioni.

La critica dei pregiudizi nell’illuminismo francese. Diderot, Jaucourt, D'Holbach

QUINTILI
Membro del Collaboration Group
2023-07-01

Abstract

One of the guiding doctrines of European Enlightenment philosophy, as is well known, is the critique of prejudices and received ideas, inherited from tradition, from the model of authority, which is ultimately a critical analysis of the cultural (education, schools, colleges, etc.) and political (institutions d'ancien régime, monarchy of divine right, etc.) conformism of an entire era. Already the language dictionaries (Académie, Trévoux etc.) bear witness to the double connotation, positive (legal) and negative (philosophical) of the term. The key work that develops a true critical doctrine of prejudice, as a limitation of reason, is the Encyclopédie, article 'Préjugé (Logique and Jurisprudence)' (1765), followed by the anonymous (attributed to the Baron D'Holbach) Essai sur les préjugé, ou De l'Influence des opinions sur les moeurs & sur le bonheur des Hommes (Londres, 1770), followed by the Essai sur l'art de ramper, à l'usage des courtisans (posthumous, 1790), by the same baron, the first antiphrase of the Kantian/Lessingian '(not) thinking for oneself (Selbstdenken)'. We will examine the conceptual landscape that unfolds from this constellation of texts in the foundation of critical thought in the French Enlightenment (and beyond).
lug-2023
Settore M-FIL/06 - STORIA DELLA FILOSOFIA
Italian
Rilevanza nazionale
Capitolo o saggio
Una delle dottrine-guida della filosofia dei Lumi europei, com'è noto, è la critica dei pregiudizi e delle idee ricevute, ereditate dalla tradizione, dal modello dell’autorità, che è in ultima istanza un’analisi critica del conformismo culturale (educazione, scuole, collegi ecc.) e politico (Istituzioni d’ancien régime, monarchia di diritto divino ecc.) di un’intera epoca. Già i dizionari di lingua (Académie, Trévoux ecc.) portano testimonianza della doppia connotazione, positiva (giuridica) e negativa (filosofica) del termine. L’opera-chiave che sviluppa una vera e propria dottrina critica del pregiudizio, come limite della ragione, è l’Encyclopédie, articolo “Préjugé (Logique e Jurisprudence)” (1765), seguita dall’anonimo (attribuito al baarone D'Holbach) Essai sur les préjugé, ou De l’Influence des opinions sur les moeurs & sur le bonheur des Hommes (Londres, 1770), seguito dall’Essai sur l’art de ramper, à l’usage des courtisans (postumo, 1790), dello stesso barone, prima antifrasi del kantiano/lessinghiano “(non) pensare da sé (Selbstdenken)”. Esamineremo il panorama concettuale che si dispiega a partire da questa costellazione di testi, nella fondazione del pensiero critico dell’Illuminismo francese (e non solo).
Critica; pregiudizio; ragione; Lumi; superstizione
Il saggio è tratto da una conferenza tenuta per i Seminari di Dottorato di Ricerca in filosofia, nell'a.a. 2019-2020.
Quintili, P. (2023). La critica dei pregiudizi nell’illuminismo francese. Diderot, Jaucourt, D'Holbach. In Anselmo Aportone (a cura di), Presupposti e pregiudizi. Elementi di critica della conoscenza e critica dei preconcetti (pp. 55-73). MIlano : Mimesis Edizioni.
Quintili, P
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/332683
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