L’analisi è svolta in una prospettiva di raffronto e con una costante dialettica tra le intuizioni dell’antico Maestro con alcuni risultati fatti propri dalla successiva letteratura civilistica (segnatamente quelli inerenti le implicazioni applicative del valore normativo delle regole di interpretazione unitamente a quelli correlativi all’interpretazione secondo buona fede già sulla base dell’art. 1124 c.c. del 1865 in virtù di una lettura precorritrice dell’art. 1366 c.c.), sino ad abbracciare l’incidenza di una rinnovata ermeneutica dell’autonomia negoziale nelle teorie attente agli attuali sviluppi civil-costituzionali. Uno sguardo retrospettivo ma soprattutto attuale, tale cioè da estendersi nell’orizzonte scientifico al panorama ermeneutico ed applicativo del tempo presente tra continuità e discontinuità sistematica. In sostanza, non un esame meramente storico e contestualizzato all’epoca dell’opera di cui si discorre bensì un approccio osmotico, per così dire, di scambio, di compenetrazione tra il passato e l’avvenire nel perdurante convincimento che un diritto che non poggia sulla sua più nobile tradizione scientifica equivale ad una serie di riflessioni estemporanee, contraddistinte dal segno deteriore della caducità. In questa prospettiva la ricostruzione, l’accertamento del significato pratico e giuridicamente rilevante dell’agire individuale deve essere posto dinamicamente a confronto con la tavola dei principi e dei valori dell’ordinamento affinchè ne discendano conseguenze applicative in linea con il quadro assiologico del sistema civil-costituzionale.
Sangermano, F. (2023). Rigore concettuale e sensibilità applicativa negli studi sull’interpretazione del contratto di Giuseppe Messina. Considerazioni ermeneutiche tra passato e presente. In G. Perlingieri (a cura di), Rileggere i "classici" del diritto civile italiano (1900-1920) Tomo I (pp. 435-457). Napoli : ESI - Edizioni Scientifiche Italiane.
Rigore concettuale e sensibilità applicativa negli studi sull’interpretazione del contratto di Giuseppe Messina. Considerazioni ermeneutiche tra passato e presente
Sangermano, F
2023-01-01
Abstract
L’analisi è svolta in una prospettiva di raffronto e con una costante dialettica tra le intuizioni dell’antico Maestro con alcuni risultati fatti propri dalla successiva letteratura civilistica (segnatamente quelli inerenti le implicazioni applicative del valore normativo delle regole di interpretazione unitamente a quelli correlativi all’interpretazione secondo buona fede già sulla base dell’art. 1124 c.c. del 1865 in virtù di una lettura precorritrice dell’art. 1366 c.c.), sino ad abbracciare l’incidenza di una rinnovata ermeneutica dell’autonomia negoziale nelle teorie attente agli attuali sviluppi civil-costituzionali. Uno sguardo retrospettivo ma soprattutto attuale, tale cioè da estendersi nell’orizzonte scientifico al panorama ermeneutico ed applicativo del tempo presente tra continuità e discontinuità sistematica. In sostanza, non un esame meramente storico e contestualizzato all’epoca dell’opera di cui si discorre bensì un approccio osmotico, per così dire, di scambio, di compenetrazione tra il passato e l’avvenire nel perdurante convincimento che un diritto che non poggia sulla sua più nobile tradizione scientifica equivale ad una serie di riflessioni estemporanee, contraddistinte dal segno deteriore della caducità. In questa prospettiva la ricostruzione, l’accertamento del significato pratico e giuridicamente rilevante dell’agire individuale deve essere posto dinamicamente a confronto con la tavola dei principi e dei valori dell’ordinamento affinchè ne discendano conseguenze applicative in linea con il quadro assiologico del sistema civil-costituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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