Il libro di Riccarda Suitner è la riedizione ampliata di un volume pubblicato presso Felix Meiner Verlag, a Hamburg, nel 2016 dal titolo "Die Philosophischen Totengespräche der Frühaufklärung", risultato di un lavoro avviato dall’autrice tempo addietro, all’Università di Roma «La Sapienza» con Carlo Borghero e poi proseguito durante gli anni più recenti presso l’università di Erfurt e il Warburg Institute, per quanto concerne lo studio delle incisioni relative ai Totengespräche. Genere diffuso non solo in Germania nella prima età dei Lumi – si pensi ai celebri "Nouveaux Dialogues des Morts" (1683) di Fontenelle seguiti dai "Dialogues des Morts composés pour l’éducation d’un Prince" (1712) di Fénelon, tenuti costantemente presenti nell’analisi – ha una fonte antica e autorevole negli omonimi "Nekrikòi Diàlogoi" di Luciano di Samosata (II sec. d.C.), ai quali è dedicato il cap. 1 del libro (pp. 21-36: «Dall’Antichità al Settecento»). In entrambi i casi si trattava, precisamente, di diversi dialoghi, i cui protagonisti erano delle coppie di interlocutori, talvolta contemporanei, tal altra no, su argomenti di vario genere, morale, letterario, filosofico, teologico ecc., all’origine (come in Luciano) in stile brillante e per lo più satirico.
Quintili, P. (2023). Riccarda Suitner, "I dialoghi dei morti del primo Illuminismo tedesco", Edizioni ETS, Pisa 2021. LA CULTURA, 61(1), 191-197 [10.1403/107013].
Riccarda Suitner, "I dialoghi dei morti del primo Illuminismo tedesco", Edizioni ETS, Pisa 2021.
Quintili
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2023-04-01
Abstract
Il libro di Riccarda Suitner è la riedizione ampliata di un volume pubblicato presso Felix Meiner Verlag, a Hamburg, nel 2016 dal titolo "Die Philosophischen Totengespräche der Frühaufklärung", risultato di un lavoro avviato dall’autrice tempo addietro, all’Università di Roma «La Sapienza» con Carlo Borghero e poi proseguito durante gli anni più recenti presso l’università di Erfurt e il Warburg Institute, per quanto concerne lo studio delle incisioni relative ai Totengespräche. Genere diffuso non solo in Germania nella prima età dei Lumi – si pensi ai celebri "Nouveaux Dialogues des Morts" (1683) di Fontenelle seguiti dai "Dialogues des Morts composés pour l’éducation d’un Prince" (1712) di Fénelon, tenuti costantemente presenti nell’analisi – ha una fonte antica e autorevole negli omonimi "Nekrikòi Diàlogoi" di Luciano di Samosata (II sec. d.C.), ai quali è dedicato il cap. 1 del libro (pp. 21-36: «Dall’Antichità al Settecento»). In entrambi i casi si trattava, precisamente, di diversi dialoghi, i cui protagonisti erano delle coppie di interlocutori, talvolta contemporanei, tal altra no, su argomenti di vario genere, morale, letterario, filosofico, teologico ecc., all’origine (come in Luciano) in stile brillante e per lo più satirico.File | Dimensione | Formato | |
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