L’Autore si propone di verificare, attraverso una ricostruzione del quadro normativo e giurisprudenziale, la tenuta del principio di intangibilità del giudicato rispetto alle decisioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e della Corte europea dei diritti dell’Uomo, nonché rispetto agli effetti delle sentenze di accoglimento della Corte costituzionale. Dall’analisi emerge come il giudicato sia stato ritenuto, a determinate condizioni, “cedevole” rispetto alle decisioni delle Corti europee, benché i confini di tale fenomeno, in costante evoluzione, non possano dirsi oggi precisamente individuati. Sul fronte interno, invece, l’impianto costituzionale sembra escludere che il giudicato civile possa recedere rispetto alla sentenza di incostituzionalità della norma sulla cui base lo stesso si sia formato. Di qui la necessità di contenere le spinte volte a estendere l’area della “cedevolezza” del giudicato rispetto al diritto europeo e convenzionale, onde preservare la certezza del diritto garantita dal giudicato, rendendosi altrimenti difficilmente giustificabile il diverso trattamento riservato alle sentenze della Corte costituzionale (e dunque alle norme costituzionali interne rispetto al diritto di derivazione europea).
Corea, U. (2017). Il giudicato come limite alle sentenze della Corte costituzionale e delle Corti europee. JUDICIUM, 37-65.
Il giudicato come limite alle sentenze della Corte costituzionale e delle Corti europee
Corea, U
2017-01-01
Abstract
L’Autore si propone di verificare, attraverso una ricostruzione del quadro normativo e giurisprudenziale, la tenuta del principio di intangibilità del giudicato rispetto alle decisioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e della Corte europea dei diritti dell’Uomo, nonché rispetto agli effetti delle sentenze di accoglimento della Corte costituzionale. Dall’analisi emerge come il giudicato sia stato ritenuto, a determinate condizioni, “cedevole” rispetto alle decisioni delle Corti europee, benché i confini di tale fenomeno, in costante evoluzione, non possano dirsi oggi precisamente individuati. Sul fronte interno, invece, l’impianto costituzionale sembra escludere che il giudicato civile possa recedere rispetto alla sentenza di incostituzionalità della norma sulla cui base lo stesso si sia formato. Di qui la necessità di contenere le spinte volte a estendere l’area della “cedevolezza” del giudicato rispetto al diritto europeo e convenzionale, onde preservare la certezza del diritto garantita dal giudicato, rendendosi altrimenti difficilmente giustificabile il diverso trattamento riservato alle sentenze della Corte costituzionale (e dunque alle norme costituzionali interne rispetto al diritto di derivazione europea).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
4-Il-giudicato-come-limite-alle-sentenze-della-Corte-costituzionale-e-delle-Corti-europee.pdf
solo utenti autorizzati
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
187.18 kB
Formato
Adobe PDF
|
187.18 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.