In the Italian legal system, art. 36 of the Constitution recognized the worker the right to a proportionate remuneration to the quantity and quality of his work and in any case sufficient to ensure a free and dignified existence for himself and his family and refers the implementation of these principles to the legislator. In the absence of a specific legal framework on minimum wages, compliance with constitutional principles up to now remains entrusted to jurisprudence, which, in controversial cases, has taken the economic treatments fixed in the collective agreements as a reference for the right remuneration. For some years, however, in Italy, bills have been presented in Parliament to implement the constitutional principles through the introduction of a “legal minimum wage” and the European Commission has also issued the Directive (EU) 19 October 2022/2014 “concerning adequate minimum wages in the European Union” to promote a common wage policy in the Member States. The approval and transposition of the directive does not imply the obligation for our country to adopt either a legal minimum wage or a collective agreement with general effect on wages. This analysis aims to examine the contents of the directive and to evaluate the possible impact of the introduction of a specific regulation on the “legal minimum wage” in our legal system, in the hoped perspective at European level of the promotion of social dialogue and the role of collective bargaining in its determination.

Nell’ordinamento italiano l’art. 36 della Costituzione riconosce al lavoratore il diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro ed in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé ed alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa e rinvia al legislatore l’attuazione di tali principi. In mancanza di una specifica disciplina legale sui minimi salariali, il rispetto dei principi costituzionali fino ad oggi resta affidato alla giurisprudenza che, nei casi controversi, ha assunto come riferimento della giusta retribuzione i trattamenti economici fissati nei contratti collettivi. Da alcuni anni, però, in Italia, sono state presentate in Parlamento delle proposte di legge per dare attuazione ai principi costituzionali attraverso l’introduzione di un “salario minimo legale” ed anche la Commissione Europea ha emanato la Direttiva (UE) 19 ottobre 2022/2014 “relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea” per promuovere una politica salariale comune negli Stati Membri. L’approvazione ed il recepimento della direttiva non comportano per il nostro Paese l’obbligo di adottare né un salario minimo legale, né un contratto collettivo con efficacia generale in materia retributiva. Il presente studio si propone di esaminare i contenuti della direttiva e di valutare il possibile impatto dell’introduzione di una specifica disciplina sul “salario minimo legale” nel nostro ordinamento, nella prospettiva auspicata anche a livello europeo della promozione del dialogo sociale e del ruolo della contrattazione collettiva nella sua determinazione

Sciotti, R. (2022). La retribuzione “adeguata” tra valori costituzionali e salario minimo legale. RIVISTA DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI, 109(2), 1-58.

La retribuzione “adeguata” tra valori costituzionali e salario minimo legale

Sciotti, R
2022-01-01

Abstract

In the Italian legal system, art. 36 of the Constitution recognized the worker the right to a proportionate remuneration to the quantity and quality of his work and in any case sufficient to ensure a free and dignified existence for himself and his family and refers the implementation of these principles to the legislator. In the absence of a specific legal framework on minimum wages, compliance with constitutional principles up to now remains entrusted to jurisprudence, which, in controversial cases, has taken the economic treatments fixed in the collective agreements as a reference for the right remuneration. For some years, however, in Italy, bills have been presented in Parliament to implement the constitutional principles through the introduction of a “legal minimum wage” and the European Commission has also issued the Directive (EU) 19 October 2022/2014 “concerning adequate minimum wages in the European Union” to promote a common wage policy in the Member States. The approval and transposition of the directive does not imply the obligation for our country to adopt either a legal minimum wage or a collective agreement with general effect on wages. This analysis aims to examine the contents of the directive and to evaluate the possible impact of the introduction of a specific regulation on the “legal minimum wage” in our legal system, in the hoped perspective at European level of the promotion of social dialogue and the role of collective bargaining in its determination.
2022
Pubblicato
Rilevanza nazionale
Articolo
Comitato scientifico
Settore IUS/07 - DIRITTO DEL LAVORO
Italian
Nell’ordinamento italiano l’art. 36 della Costituzione riconosce al lavoratore il diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro ed in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé ed alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa e rinvia al legislatore l’attuazione di tali principi. In mancanza di una specifica disciplina legale sui minimi salariali, il rispetto dei principi costituzionali fino ad oggi resta affidato alla giurisprudenza che, nei casi controversi, ha assunto come riferimento della giusta retribuzione i trattamenti economici fissati nei contratti collettivi. Da alcuni anni, però, in Italia, sono state presentate in Parlamento delle proposte di legge per dare attuazione ai principi costituzionali attraverso l’introduzione di un “salario minimo legale” ed anche la Commissione Europea ha emanato la Direttiva (UE) 19 ottobre 2022/2014 “relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea” per promuovere una politica salariale comune negli Stati Membri. L’approvazione ed il recepimento della direttiva non comportano per il nostro Paese l’obbligo di adottare né un salario minimo legale, né un contratto collettivo con efficacia generale in materia retributiva. Il presente studio si propone di esaminare i contenuti della direttiva e di valutare il possibile impatto dell’introduzione di una specifica disciplina sul “salario minimo legale” nel nostro ordinamento, nella prospettiva auspicata anche a livello europeo della promozione del dialogo sociale e del ruolo della contrattazione collettiva nella sua determinazione
legal minimum wage; right remuneration
salario minimo legale; retribuzione adeguata; retribuzione proporzionata e sufficiente
Sciotti, R. (2022). La retribuzione “adeguata” tra valori costituzionali e salario minimo legale. RIVISTA DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI, 109(2), 1-58.
Sciotti, R
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R. SCIOTTI, La retribuzione 'adeguata' tra valori costituzionali e salario minimo legale, in Riv. Inf. Mal. Prof., I, 2, 2022, 1-58.pdf

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