A seguito delle proteste di piazza del 2011, animate dal cosiddetto movimento del 20 Febbraio, in Marocco è stata approvata una nuova Costituzione calata dall’alto che sancisce un principio per cui a lungo si solo battute alcune organizzazioni della società civile, per lo più di stampo femminista, quello dell’uguaglianza di genere. A pochi anni di distanza, tuttavia, il Marocco è ancora lontano da un adeguamento di leggi e norme sociali a tale principio che molte associazioni considerano invece fondamentale per l’ambita quanto incompiuta ’transizione democratica’ del paese. A fronte di un simile fermento, il rapporto tra istanze femministe, politiche di genere e Islam, ossia tra le rivendicazioni di un’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne, le riforme adottate dallo stato per garantire una maggiore tutela dei diritti delle donne e l’uso politico dell’Islam, sembra essere un campo d’osservazione significativo per approfondire la più complessa fase contemporanea in cui rivendicazioni dal basso per il cambiamento democratico dello stato e per la giustizia socio-economica si scontrano con una gestione autocratica del potere da parte dell’élites vicine alla famiglia reale che si serve dell’Islam per garantire lo status quo politico. In tal senso, per osservare l’interazione dei discorsi collegati ai femminismi, ai diritti delle donne e all’Islam, il contributo analizza il modo in cui questa relazione viene interpretata, vissuta e negoziata dagli attori sociali e dal potere centrale nella storia recente.
Borrillo, S. (2019). Tra uguaglianza di genere e Islam: I femminismi in Marocco. In Fondazione Oasis (a cura di), L’Islam delle donne. Teologhe, femministe, leader politiche (pp. 69-78). Venezia : Marsilio.
Tra uguaglianza di genere e Islam: I femminismi in Marocco
Sara Borrillo
2019-01-01
Abstract
A seguito delle proteste di piazza del 2011, animate dal cosiddetto movimento del 20 Febbraio, in Marocco è stata approvata una nuova Costituzione calata dall’alto che sancisce un principio per cui a lungo si solo battute alcune organizzazioni della società civile, per lo più di stampo femminista, quello dell’uguaglianza di genere. A pochi anni di distanza, tuttavia, il Marocco è ancora lontano da un adeguamento di leggi e norme sociali a tale principio che molte associazioni considerano invece fondamentale per l’ambita quanto incompiuta ’transizione democratica’ del paese. A fronte di un simile fermento, il rapporto tra istanze femministe, politiche di genere e Islam, ossia tra le rivendicazioni di un’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne, le riforme adottate dallo stato per garantire una maggiore tutela dei diritti delle donne e l’uso politico dell’Islam, sembra essere un campo d’osservazione significativo per approfondire la più complessa fase contemporanea in cui rivendicazioni dal basso per il cambiamento democratico dello stato e per la giustizia socio-economica si scontrano con una gestione autocratica del potere da parte dell’élites vicine alla famiglia reale che si serve dell’Islam per garantire lo status quo politico. In tal senso, per osservare l’interazione dei discorsi collegati ai femminismi, ai diritti delle donne e all’Islam, il contributo analizza il modo in cui questa relazione viene interpretata, vissuta e negoziata dagli attori sociali e dal potere centrale nella storia recente.File | Dimensione | Formato | |
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