Il contributo presenta i principi educativi di due maestri italiani della seconda metà del Novecento, don Roberto Sardelli e Albino Bernardini, che hanno esercitato il loro impegno nelle periferie romane. La scuola di Bernardini è un presidio culturale di democrazia, pensata per risolvere e superare le disuguaglianze sociali, promuovendo un’attiva partecipazione dei genitori. Per il maestro Bernardini, come diceva Rodari, l’impegno scolastico, sociale e politico, rappresentavano di fatto un tutt’uno. La cultura che insegnava a scuola don Roberto Sardelli era uno strumento di emancipazione, una presa di parola, una conquista di cittadinanza. Egli partiva dal riconoscimento della dignità culturale dei suoi vicini di baracca. Riscoprire queste proposte di pedagogia popolare è utile per tornare a riflettere sull’educazione come strumento di sviluppo e di progresso sociale a partire dal ruolo centrale che può svolgere la scuola, ed è di aiuto per lavorare oggi nelle periferie delle nostre città.
Roverselli, C. (2022). Il ruolo degli insegnanti nell’edificazione delle comunità politiche. Impegno culturale e azioni educative dei maestri Albino Bernardini e don Roberto Sardelli. PEDAGOGIA E VITA, 2022(3), 178-187.
Il ruolo degli insegnanti nell’edificazione delle comunità politiche. Impegno culturale e azioni educative dei maestri Albino Bernardini e don Roberto Sardelli
Roverselli C
2022-01-01
Abstract
Il contributo presenta i principi educativi di due maestri italiani della seconda metà del Novecento, don Roberto Sardelli e Albino Bernardini, che hanno esercitato il loro impegno nelle periferie romane. La scuola di Bernardini è un presidio culturale di democrazia, pensata per risolvere e superare le disuguaglianze sociali, promuovendo un’attiva partecipazione dei genitori. Per il maestro Bernardini, come diceva Rodari, l’impegno scolastico, sociale e politico, rappresentavano di fatto un tutt’uno. La cultura che insegnava a scuola don Roberto Sardelli era uno strumento di emancipazione, una presa di parola, una conquista di cittadinanza. Egli partiva dal riconoscimento della dignità culturale dei suoi vicini di baracca. Riscoprire queste proposte di pedagogia popolare è utile per tornare a riflettere sull’educazione come strumento di sviluppo e di progresso sociale a partire dal ruolo centrale che può svolgere la scuola, ed è di aiuto per lavorare oggi nelle periferie delle nostre città.File | Dimensione | Formato | |
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