Lo scritto chiarisce le strategie euristiche e i criteri generali che governano la ricerca PRIN – 2004, della quale l’autore è il responsabile scientifico per l’Unità di Roma “Tor Vergata”, sull’infrastruttura lineare “Tevere” nel segmento compreso tra il Grande Raccordo Anulare e Capo due Rami a Roma. Il percorso del fiume, studiato nelle sue molteplici storie, da percorso in territori a dominante naturalistica a fattore strutturante lo spazio urbano, diviene occasione per una sperimentazione progettuale che mette in discussione il determinismo insito nelle logiche sequenziali che vanno dall’analisi al progetto, dal metodo alla soluzione. Il progetto di architettura si offre allora come terreno virtuale dove la conoscenza che lo alimenta viene traslata nelle figure anticipatrici di una modificazione controllata dei luoghi. Come “modello di soluzioni” esce dallo spazio della sola interpretazione per istituire una forma di prassi virtuale e per indiziare una realtà che non può essere sostituita dagli schematismi di una griglia concettuale ben fatta, in quanto rimanda alla costruzione di altrettante omologie del reale, intese come esplorazione di mondi possibili
Ramazzotti, L. (2008). Un fiume lungo duemila anni. In G. Fabbri (a cura di), Forme del movimento: infrastrutture lineari in contesti storico/ambientali di rilievo (pp. 240-245). ROMA -- ITA : Officina.
Un fiume lungo duemila anni
RAMAZZOTTI, LUIGI
2008-01-01
Abstract
Lo scritto chiarisce le strategie euristiche e i criteri generali che governano la ricerca PRIN – 2004, della quale l’autore è il responsabile scientifico per l’Unità di Roma “Tor Vergata”, sull’infrastruttura lineare “Tevere” nel segmento compreso tra il Grande Raccordo Anulare e Capo due Rami a Roma. Il percorso del fiume, studiato nelle sue molteplici storie, da percorso in territori a dominante naturalistica a fattore strutturante lo spazio urbano, diviene occasione per una sperimentazione progettuale che mette in discussione il determinismo insito nelle logiche sequenziali che vanno dall’analisi al progetto, dal metodo alla soluzione. Il progetto di architettura si offre allora come terreno virtuale dove la conoscenza che lo alimenta viene traslata nelle figure anticipatrici di una modificazione controllata dei luoghi. Come “modello di soluzioni” esce dallo spazio della sola interpretazione per istituire una forma di prassi virtuale e per indiziare una realtà che non può essere sostituita dagli schematismi di una griglia concettuale ben fatta, in quanto rimanda alla costruzione di altrettante omologie del reale, intese come esplorazione di mondi possibiliI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.