In the early 60s the debate about Italy's prospects is animated: the danger is that society and culture could be damaged by encountering mass civilization and market. Figurative culture, in the plurality of its voices, tends towards observation and action. Structurally leaning towards images, it pushes itself to dialogue with forms and languages of 'modernity', capturing its dimensions, deviations and functions. This is demonstrated by two group exhibitions: Arte Programmata, presented by Umberto Eco in the Olivetti store in the Galleria Vittorio Emanuele in Milan [1962] and La Salita Grande Vendita organized by Gian Tommaso Liverani in Rome, using La Standa display counters [1963]. These two exhibition events, both set up in a 'commercial' context, will be the cases to examine two ways - a 'programmed' and a 'spontaneous' one - how contemporary art dialogues with reality between encounter and conflict, in tension between proceeding to a structural analysis of reality and the apparent escape from first line describing facts or using the weapon of irony.

Nei primissimi anni ‘60 il dibattito sulle prospettive dell’Italia è animato: il pericolo è che società e cultura risultino danneggiate dall’incontro con la civiltà di massa e con il mercato. La cultura figurativa, nella pluralità delle sue voci, propende per l’osservazione e l’azione. Strutturalmente portata alle immagini, si spinge a dialogare con le forme e i linguaggi della ‘modernità’ cogliendone dimensioni, deviamenti e funzioni. Lo dimostrano due mostre collettive: Arte Programmata, presentata da Umberto Eco nel negozio Olivetti della Galleria Vittorio Emanuele di Milano [1962] e La Salita Grande vendita organizzata dal gallerista Gian Tommaso Liverani a Roma, utilizzando i banchi espositivi de La Standa [1963]. I due eventi espositivi, al centro del mio intervento, entrambi allestiti in un contesto ‘commerciale’, saranno i casi per esaminare due modalità dell’arte contemporanea – una ‘programmata’ e l’altra ‘spontanea’ – di dialogare con il reale tra i poli dell’incontro e del conflitto, in bilico tra il procedere a un’analisi strutturale della realtà per meglio comprenderla o criticarla, e l’apparente sfuggire alla prima linea descrivendo dati di fatto o usando l’arma dell’ironia.

SYLOS CALO', C. (2018). Arte Programmata e La Salita grande vendita : due mostre a confronto. RICERCHE DI S/CONFINE.

Arte Programmata e La Salita grande vendita : due mostre a confronto

Carlotta Sylos Calo'
2018-01-01

Abstract

In the early 60s the debate about Italy's prospects is animated: the danger is that society and culture could be damaged by encountering mass civilization and market. Figurative culture, in the plurality of its voices, tends towards observation and action. Structurally leaning towards images, it pushes itself to dialogue with forms and languages of 'modernity', capturing its dimensions, deviations and functions. This is demonstrated by two group exhibitions: Arte Programmata, presented by Umberto Eco in the Olivetti store in the Galleria Vittorio Emanuele in Milan [1962] and La Salita Grande Vendita organized by Gian Tommaso Liverani in Rome, using La Standa display counters [1963]. These two exhibition events, both set up in a 'commercial' context, will be the cases to examine two ways - a 'programmed' and a 'spontaneous' one - how contemporary art dialogues with reality between encounter and conflict, in tension between proceeding to a structural analysis of reality and the apparent escape from first line describing facts or using the weapon of irony.
2018
Pubblicato
Rilevanza internazionale
Articolo
Esperti anonimi
Settore L-ART/03 - STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
English
Italian
Nei primissimi anni ‘60 il dibattito sulle prospettive dell’Italia è animato: il pericolo è che società e cultura risultino danneggiate dall’incontro con la civiltà di massa e con il mercato. La cultura figurativa, nella pluralità delle sue voci, propende per l’osservazione e l’azione. Strutturalmente portata alle immagini, si spinge a dialogare con le forme e i linguaggi della ‘modernità’ cogliendone dimensioni, deviamenti e funzioni. Lo dimostrano due mostre collettive: Arte Programmata, presentata da Umberto Eco nel negozio Olivetti della Galleria Vittorio Emanuele di Milano [1962] e La Salita Grande vendita organizzata dal gallerista Gian Tommaso Liverani a Roma, utilizzando i banchi espositivi de La Standa [1963]. I due eventi espositivi, al centro del mio intervento, entrambi allestiti in un contesto ‘commerciale’, saranno i casi per esaminare due modalità dell’arte contemporanea – una ‘programmata’ e l’altra ‘spontanea’ – di dialogare con il reale tra i poli dell’incontro e del conflitto, in bilico tra il procedere a un’analisi strutturale della realtà per meglio comprenderla o criticarla, e l’apparente sfuggire alla prima linea descrivendo dati di fatto o usando l’arma dell’ironia.
arte, esposizioni, arte programmata
SYLOS CALO', C. (2018). Arte Programmata e La Salita grande vendita : due mostre a confronto. RICERCHE DI S/CONFINE.
SYLOS CALO', C
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