Il codice h. I. 4. conservato nella Biblioteca del Monastero di San Lorenzo dell’Escorial, risalente al lascito di Filippo II e in precedenza appartenuto alla famiglia Lanuza, contiene i disegni di 144 ritratti di profilo di Uomini e Donne illustri, accompagnati da un breve testo biografico in latino, lasciato però incompiuto in alcuni casi. Lo studio si focalizza sulle immagini dei trentuno volti femminili (divinità, Auguste, donne contemporanee, etc.) che vengono analizzati da un punto di vista iconografico, individuando le fonti numismatiche e glittiche che furono in prevalenza alla base della loro formulazione. D’altro canto alcune presenze, considerate icone di virtù e vizi nella tradizione letteraria e figurativa di tutti i tempi, evidenziano il simbolismo etico-morale di questo «Libro di immagini» ancora poco conosciuto, la cui origine è probabilmente da ricercarsi in una corte italiana del Rinascimento.
Cacciotti, B. (2022). Una Galleria di foeminae illustri alla corte di Filippo 2. : il codice h. I.4. dell’Escorial. In BEATRICE CACCIOTTI (a cura di), Roma e la Spagna in dialogo : interpretare, disegnare, collezionare l’antichità classica nel Rinascimento (pp. 71-82). Madrid : CSIC.
Una Galleria di foeminae illustri alla corte di Filippo 2. : il codice h. I.4. dell’Escorial
CACCIOTTI B
2022-01-01
Abstract
Il codice h. I. 4. conservato nella Biblioteca del Monastero di San Lorenzo dell’Escorial, risalente al lascito di Filippo II e in precedenza appartenuto alla famiglia Lanuza, contiene i disegni di 144 ritratti di profilo di Uomini e Donne illustri, accompagnati da un breve testo biografico in latino, lasciato però incompiuto in alcuni casi. Lo studio si focalizza sulle immagini dei trentuno volti femminili (divinità, Auguste, donne contemporanee, etc.) che vengono analizzati da un punto di vista iconografico, individuando le fonti numismatiche e glittiche che furono in prevalenza alla base della loro formulazione. D’altro canto alcune presenze, considerate icone di virtù e vizi nella tradizione letteraria e figurativa di tutti i tempi, evidenziano il simbolismo etico-morale di questo «Libro di immagini» ancora poco conosciuto, la cui origine è probabilmente da ricercarsi in una corte italiana del Rinascimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.