Nel Senese le interazioni fra città e campagna riflesse nella normativa statutaria sono complesse, diversificate nello spazio e mutevoli nel tempo; spesso inoltre rimangono oscure o sfuggenti per la perdita di documentazione. Probabilmente nel primo periodo di espansione urbana il mondo rurale beneficiò delle opportunità di commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento. Tale aspetto positivo prevalse su quello negativo della tassazione o almeno lo bilanciò e infatti questo fu anche un periodo di grande sviluppo della piccola e media proprietà contadina, nel quadro di disgregazione delle aziende curtensi e dei poteri signorili, con conseguente dinamismo sociale e creazione di nuovi margini di autonomia. In seguito però, grossomodo dal secondo Duecento, alle comunità dei dintorni cittadini fu letale la vicinanza dell’astro urbano: anziché beneficiate finirono per venire impoverite e devitalizzate: le loro istituzioni presto evaporarono e spesso non ne rimase nulla, neppure gli statuti.
Dani, A. (2022). Città e campagna negli statuti comunali del territorio senese (secoli XIII-XVI). In Gian Paolo Giuseppe Scharf (a cura di), I rapporti fra città e campagna allo specchio della normativa statutaria. Un confronto fra lo Stato della Chiesa, la Toscana e l’Abruzzo (secoli XII-XVI) (pp. 171-192). Napoli : FedOAPress.
Città e campagna negli statuti comunali del territorio senese (secoli XIII-XVI)
Alessandro Dani
2022-12-01
Abstract
Nel Senese le interazioni fra città e campagna riflesse nella normativa statutaria sono complesse, diversificate nello spazio e mutevoli nel tempo; spesso inoltre rimangono oscure o sfuggenti per la perdita di documentazione. Probabilmente nel primo periodo di espansione urbana il mondo rurale beneficiò delle opportunità di commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento. Tale aspetto positivo prevalse su quello negativo della tassazione o almeno lo bilanciò e infatti questo fu anche un periodo di grande sviluppo della piccola e media proprietà contadina, nel quadro di disgregazione delle aziende curtensi e dei poteri signorili, con conseguente dinamismo sociale e creazione di nuovi margini di autonomia. In seguito però, grossomodo dal secondo Duecento, alle comunità dei dintorni cittadini fu letale la vicinanza dell’astro urbano: anziché beneficiate finirono per venire impoverite e devitalizzate: le loro istituzioni presto evaporarono e spesso non ne rimase nulla, neppure gli statuti.| File | Dimensione | Formato | |
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