La Lettera Samaritanus bonus, mentre afferma la necessità di garantire la cura integrale della persona malata, ribadisce il tradizionale insegnamento della Chiesa cattolica in tema di eutanasia e suicidio assistito. Si tratta di atti intrinsecamente malvagi, che nessun fine può legittimare. Queste affermazioni sollevano due questioni: la possibilità di fondare su un ordine razionale e oggettivo divieti da far valere semper et pro semper: il rapporto fra questi divieti e la dimensione dell’autonomia e dell’autodeterminazione. Anche nelle decisioni sulla fine della vita, il ‘luogo’ della libertà è il rapporto fra l’universalità dei principi e la concretezza delle circostanze.
Semplici, S. (2021). Semper et pro semper. BIOETICA, XXIX(4), 653-668.
Semper et pro semper
S. Semplici
2021-01-01
Abstract
La Lettera Samaritanus bonus, mentre afferma la necessità di garantire la cura integrale della persona malata, ribadisce il tradizionale insegnamento della Chiesa cattolica in tema di eutanasia e suicidio assistito. Si tratta di atti intrinsecamente malvagi, che nessun fine può legittimare. Queste affermazioni sollevano due questioni: la possibilità di fondare su un ordine razionale e oggettivo divieti da far valere semper et pro semper: il rapporto fra questi divieti e la dimensione dell’autonomia e dell’autodeterminazione. Anche nelle decisioni sulla fine della vita, il ‘luogo’ della libertà è il rapporto fra l’universalità dei principi e la concretezza delle circostanze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.