L’ultima opera che Olivier Bloch ha dato alle stampe, prima di lasciarci (il 18 novembre 2021), è Un bouquet de fleurs du mal, uscito a fine ottobre 2019, alla vigilia dello scoppio della pandemia. Ragione per la quale non c’è stato il tempo di presentarla, diffonderla e rece- pirne l’importanza e la portata 1. Il primo valore del libro sta nel- la sua utilità, scientifica e didattica. Mancano a tutt’oggi delle buo- ne antologie di testi di filosofi di diversi orientamenti, che abbiano dato voce a una linea non solo o semplicemente anti-metafisica, ma una linea metafisica alternativa a quella «vincente» in Occidente che è di marca platonico-cristiana. Il libro chiude, per così dire, il cerchio dei numerosi studi sull’argomento di Olivier Bloch, che per circa trent’anni è stato professore di Histoire de la philosophie all’Univer- sité de Paris 1 – Panthéon-Sorbonne, direttore del Centre d’Histoire des Systèmes de Pensée Modernes (CHSPM), oggi diventato Centre d’histoire des philosophies modernes (HIPHIMO), diretto da Éric Mar- quer. Bloch ha anche fondato e animato – tra gli anni ’70 e la fine del secolo scorso – due importanti gruppi di ricerca, all’interno del CHSPM: il Groupe de Recherche sur l’Histoire du Matérialisme – oggi non più attivo, dopo la prematura scomparsa dell’ultimo diretto- re, Jean Salem (1952-2018) – e il Groupe de recherche sur la Littéra- ture Clandestine, dall’«Âge classique» alle «Lumières». Bloch stato tra i fondatori, insieme a G. Artigas-Menant, A. McKenna e G. Mori della rivista «La Lettre Clandestine» (1997-), che oggi è un punto di riferimento internazionale per gli studi attorno a quell’ampia galas- sia di testi eterodossi, eversivi e anti-religiosi dell’età moderna, che hanno attraversato sotterranei la cultura filosofica europea tra Sei e Settecento, marcandone indelebilmente il carattere, in senso nuovo.
Quintili, P. (2022). Olivier Bloch e il testamento dei materialisti classici : note di lettura. DIANOIA, anno XXVII(34), 241-253 [10.53148/DI202234013].
Olivier Bloch e il testamento dei materialisti classici : note di lettura
quintili
2022-06-01
Abstract
L’ultima opera che Olivier Bloch ha dato alle stampe, prima di lasciarci (il 18 novembre 2021), è Un bouquet de fleurs du mal, uscito a fine ottobre 2019, alla vigilia dello scoppio della pandemia. Ragione per la quale non c’è stato il tempo di presentarla, diffonderla e rece- pirne l’importanza e la portata 1. Il primo valore del libro sta nel- la sua utilità, scientifica e didattica. Mancano a tutt’oggi delle buo- ne antologie di testi di filosofi di diversi orientamenti, che abbiano dato voce a una linea non solo o semplicemente anti-metafisica, ma una linea metafisica alternativa a quella «vincente» in Occidente che è di marca platonico-cristiana. Il libro chiude, per così dire, il cerchio dei numerosi studi sull’argomento di Olivier Bloch, che per circa trent’anni è stato professore di Histoire de la philosophie all’Univer- sité de Paris 1 – Panthéon-Sorbonne, direttore del Centre d’Histoire des Systèmes de Pensée Modernes (CHSPM), oggi diventato Centre d’histoire des philosophies modernes (HIPHIMO), diretto da Éric Mar- quer. Bloch ha anche fondato e animato – tra gli anni ’70 e la fine del secolo scorso – due importanti gruppi di ricerca, all’interno del CHSPM: il Groupe de Recherche sur l’Histoire du Matérialisme – oggi non più attivo, dopo la prematura scomparsa dell’ultimo diretto- re, Jean Salem (1952-2018) – e il Groupe de recherche sur la Littéra- ture Clandestine, dall’«Âge classique» alle «Lumières». Bloch stato tra i fondatori, insieme a G. Artigas-Menant, A. McKenna e G. Mori della rivista «La Lettre Clandestine» (1997-), che oggi è un punto di riferimento internazionale per gli studi attorno a quell’ampia galas- sia di testi eterodossi, eversivi e anti-religiosi dell’età moderna, che hanno attraversato sotterranei la cultura filosofica europea tra Sei e Settecento, marcandone indelebilmente il carattere, in senso nuovo.File | Dimensione | Formato | |
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