«Alles mein Wasser!». The Role of Shame in Elfriede Jelinek’s Work Moving from specific studies on the role of shame in Elfriede Jelinek’s work and referring to feminist theories by Luce Irigaray and Hélène Cixous, my paper investigates the conceptual pair Scham/Schamlosigkeit (shame/shamelessness) in selected works by the Austrian writer and 2004 Nobel Prize for Literature Elfriede Jelinek. Two novels (Die Klavierspielerin and Lust) and two essays (Schamgrenzen? Die gewöhnliche Gewalt der weiblichen Hygiene and Schamlos: Die Zeit) will be examined to show that the private violence committed in some apparently perfect Austrian families from the middle-class - depicted in Jelinek’s novels - is deeply rooted in shame and shamelessness. To Jelinek shame always has a political and gendered connotation and has terrific consequences on body and language. The relationships described in Jelinek’s novels reveal sadomasochistic and typically patriarchal dynamics in which masculine disgust and feminine shame stand opposite. Through weak “resistance words” the vulnerability of Erika and Gerti, the two main female characters of both the novels involved in the study, arises, and they try in vain to find a way to overcome the “shame’s door” and go beyond it.

«Alles mein Wasser!». Sulla vergogna in alcune opere di Elfriede Jelinek Partendo da alcuni studi preliminari sul ruolo della vergogna nella letteratura di Elfriede Jelinek e sostenendosi su alcune teorie di Luce Irigaray ed Hélène Cixous sul pensiero della differenza sessuale, il contributo indaga il binomio “Scham/Schamlosigkeit” in alcuni scritti dell’autrice austriaca, premio Nobel per la letteratura nel 2004. I romanzi Die Klavierspielerin e Lust, qui analizzati insieme ai due saggi Schamgrenzen? Die gewöhnliche Gewalt der weiblichen Hygiene e Schamlos: Die Zeit, mostrano come la violenza nella dimensione privata e apparentemente calma della famiglia austriaca sia profondamente legata alla vergogna e alla spudoratezza. In Jelinek, Scham e Schamlosigkeit assumono una dimensione sempre politica e sessuata con delle conseguenze devastanti sul corpo e sul linguaggio. I rapporti tra i personaggi che l’autrice analizza, non senza toni ironici, fanno emergere delle dinamiche sadomasochistiche e di profonda dipendenza in cui si oppongono due elementi figli del patriarcato, che si nutrono l’un l’altro: il disgusto del maschile da una parte e la vergogna del femminile dall’altra. Solo attraverso alcune, flebili parole di resistenza, voce della vulnerabilità umana, Erika e Gerti, le due protagoniste dei romanzi presi in esame, tentano, senza riuscirci, di superare “la porta della vergogna”.

Lozzi, G. (2020). "Alles mein Wasser": sulla vergogna in alcune opere di Elfriede Jelinek. In S. Fornaro (a cura di), Archivi delle emozioni : la vergogna e le sue maschere (pp. 116-131). ITA : Edizioni di Pagina.

"Alles mein Wasser": sulla vergogna in alcune opere di Elfriede Jelinek

LOZZI G
2020-01-01

Abstract

«Alles mein Wasser!». The Role of Shame in Elfriede Jelinek’s Work Moving from specific studies on the role of shame in Elfriede Jelinek’s work and referring to feminist theories by Luce Irigaray and Hélène Cixous, my paper investigates the conceptual pair Scham/Schamlosigkeit (shame/shamelessness) in selected works by the Austrian writer and 2004 Nobel Prize for Literature Elfriede Jelinek. Two novels (Die Klavierspielerin and Lust) and two essays (Schamgrenzen? Die gewöhnliche Gewalt der weiblichen Hygiene and Schamlos: Die Zeit) will be examined to show that the private violence committed in some apparently perfect Austrian families from the middle-class - depicted in Jelinek’s novels - is deeply rooted in shame and shamelessness. To Jelinek shame always has a political and gendered connotation and has terrific consequences on body and language. The relationships described in Jelinek’s novels reveal sadomasochistic and typically patriarchal dynamics in which masculine disgust and feminine shame stand opposite. Through weak “resistance words” the vulnerability of Erika and Gerti, the two main female characters of both the novels involved in the study, arises, and they try in vain to find a way to overcome the “shame’s door” and go beyond it.
2020
Settore L-LIN/13 - LETTERATURA TEDESCA
Italian
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
«Alles mein Wasser!». Sulla vergogna in alcune opere di Elfriede Jelinek Partendo da alcuni studi preliminari sul ruolo della vergogna nella letteratura di Elfriede Jelinek e sostenendosi su alcune teorie di Luce Irigaray ed Hélène Cixous sul pensiero della differenza sessuale, il contributo indaga il binomio “Scham/Schamlosigkeit” in alcuni scritti dell’autrice austriaca, premio Nobel per la letteratura nel 2004. I romanzi Die Klavierspielerin e Lust, qui analizzati insieme ai due saggi Schamgrenzen? Die gewöhnliche Gewalt der weiblichen Hygiene e Schamlos: Die Zeit, mostrano come la violenza nella dimensione privata e apparentemente calma della famiglia austriaca sia profondamente legata alla vergogna e alla spudoratezza. In Jelinek, Scham e Schamlosigkeit assumono una dimensione sempre politica e sessuata con delle conseguenze devastanti sul corpo e sul linguaggio. I rapporti tra i personaggi che l’autrice analizza, non senza toni ironici, fanno emergere delle dinamiche sadomasochistiche e di profonda dipendenza in cui si oppongono due elementi figli del patriarcato, che si nutrono l’un l’altro: il disgusto del maschile da una parte e la vergogna del femminile dall’altra. Solo attraverso alcune, flebili parole di resistenza, voce della vulnerabilità umana, Erika e Gerti, le due protagoniste dei romanzi presi in esame, tentano, senza riuscirci, di superare “la porta della vergogna”.
Elfriede Jelinek
Scham
Shame
Lozzi, G. (2020). "Alles mein Wasser": sulla vergogna in alcune opere di Elfriede Jelinek. In S. Fornaro (a cura di), Archivi delle emozioni : la vergogna e le sue maschere (pp. 116-131). ITA : Edizioni di Pagina.
Lozzi, G
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