Questo volume vuole fare il punto su “La lunga storia del nuovo cognome”, titolo che sintetizza una delle più significative battaglie della Rete per la Parità e di altre associazioni e istituzioni che, da anni, si impegnano perché possa trovare finalmente compimento quanto previsto dalla sentenza n. 286 del 2016 della Corte costituzionale. Dal 2016, quindi, se i genitori sono d’accordo, è possibile aggiungere il cognome della madre a quello paterno; ma non basta: occorre una riforma organica del cognome – definita indifferibile proprio nella sentenza della Corte – unitamente alla diffusione di una maggiore consapevolezza, presso la cittadinanza, di cosa significhi e implichi il perdurare della tradizione di attribuzione esclusivamente patrilineare del cognome. E poiché l’obiettivo della democrazia paritaria passa anche e soprattutto attraverso la presa di coscienza di come si costruiscono le identità, “Grammatica e sessismo”, centro di ricerca multidisciplinare sul genere dell’ateneo di Roma “Tor Vergata”, l’Università degli studi della Tuscia e il Forum del terzo settore del Lazio hanno ritenuto di fare anche proprie le istanze alla base dell’azione della Rete per la Parità e di supportarne l’attività attraverso le conoscenze e competenze che sono loro proprie. Tale pronunciamento ha infatti dichiarato in contrasto con la Costituzione l’imposizione del solo cognome paterno al momento della nascita, e non solo perché questa prassi lede la parità tra i sessi tutelata dal principio fondamentale dell’articolo 3 Cost., ma anche perché in tal modo si opera una lesione del diritto all’identità di tutte le persone, tutelato dal principio fondamentale dell’articolo 2 e ribadito nell’articolo 22, che sancisce che nessuno/a può essere privato del proprio nome.
Dragotto, F., Melchiorre, S.m., Oliva de Conciliis, R. (a cura di). (2022). La riforma del cognome in Italia : tra diritto all'identità e promozione della parità di genere. Milano : Blonk.
La riforma del cognome in Italia : tra diritto all'identità e promozione della parità di genere
Dragotto F
;
2022-01-01
Abstract
Questo volume vuole fare il punto su “La lunga storia del nuovo cognome”, titolo che sintetizza una delle più significative battaglie della Rete per la Parità e di altre associazioni e istituzioni che, da anni, si impegnano perché possa trovare finalmente compimento quanto previsto dalla sentenza n. 286 del 2016 della Corte costituzionale. Dal 2016, quindi, se i genitori sono d’accordo, è possibile aggiungere il cognome della madre a quello paterno; ma non basta: occorre una riforma organica del cognome – definita indifferibile proprio nella sentenza della Corte – unitamente alla diffusione di una maggiore consapevolezza, presso la cittadinanza, di cosa significhi e implichi il perdurare della tradizione di attribuzione esclusivamente patrilineare del cognome. E poiché l’obiettivo della democrazia paritaria passa anche e soprattutto attraverso la presa di coscienza di come si costruiscono le identità, “Grammatica e sessismo”, centro di ricerca multidisciplinare sul genere dell’ateneo di Roma “Tor Vergata”, l’Università degli studi della Tuscia e il Forum del terzo settore del Lazio hanno ritenuto di fare anche proprie le istanze alla base dell’azione della Rete per la Parità e di supportarne l’attività attraverso le conoscenze e competenze che sono loro proprie. Tale pronunciamento ha infatti dichiarato in contrasto con la Costituzione l’imposizione del solo cognome paterno al momento della nascita, e non solo perché questa prassi lede la parità tra i sessi tutelata dal principio fondamentale dell’articolo 3 Cost., ma anche perché in tal modo si opera una lesione del diritto all’identità di tutte le persone, tutelato dal principio fondamentale dell’articolo 2 e ribadito nell’articolo 22, che sancisce che nessuno/a può essere privato del proprio nome.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.