Con questo volume la comunità degli studiosi della filosofia di Johann Gottlieb Fichte ha reso omaggio al maestro, collega e amico Marco Ivaldo. La messa a fuoco, nel titolo scelto dai curatori, del trascendentale e della filosofia pratica intende celebrare l’opera di Ivaldo sulla filosofia trascendentale e la speciale attenzione dedicata alla sua declinazione come filosofia pratica. Per questa ragione, i curatori hanno chiesto contributi sulla storia della connessione tra l’approccio trascendentale e la filosofia, sia dal punto di vista dei sostenito- ri della filosofia trascendentale come da quello degli oppositori. Lo status quaestionis rispetto al quale ruota il volume viene presentato da Giovanni Cogliandro come segue: da diversi decenni ormai è patrimonio condiviso la considera- zione che sia molto limitante la ricostruzione convenzionale dell’evoluzione del punto di vista trascendentale fichtiano nelle tre edizioni della Wissenschaftlehre, caratterizzata dalla bipartizione cronologica tra il primo e il secondo Fichte, che trova il suo punto di cesura nella controversia sull’ateismo e la conseguente perdita della cattedra all’Alma Salana. Questa ricostruzione risale a interpreti di ispirazione hegeliana e propone un pri- mo Fichte come pensatore dell’autocoscienza e un secondo Fichte filosofo dell’assoluto. Già Luigi Pareyson poteva affermare che questo paradigma andava superato mostrando come l’evoluzione fosse estremamente difficile da determinare, sicuramente né come cesura netta, né come conseguenza di una conversione religiosa (Fichte: Il sistema della libertà, Edizioni di Filosofia, Torino 1950). Di qui l’elaborazione dello stile prospetti- vista, che ha caratterizzato l’interpretazione della filosofia trascendentale di Fichte e lo stile di ricerca degli studiosi che hanno collaborato a questo volume e che si riconosco- no nell’approccio della scuola di Monaco, basato sull’idea, appunto, che la filosofia di Fichte vada compresa non solo in relazione agli autori che l’hanno ispirata, ma anche e soprattutto attraverso la sua Wirkungsgeschichte (pp. 76 ss.). Con le sue ricerche sull’etica superiore di ispirazione fichtiana, Marco Ivaldo ha offerto contributi originali al prospettivismo monacense, in particolare con i suoi studi sull’incar- nazione del dovere, sull’implicazione pluriforme del dovere nella manifestazione concre- ta dell’assoluto e sulla monadologia trascendentale (p. 77). Ivaldo rivista nei suoi scritti la visione teologico-filosofica di Fichte mostrando l’efficacia della sinergia tra il punto di vista di colui che pratica la dottrina della scienza e l’invito a fare la scelta di porsi da questo punto di vista. Un tale invito si rivolge a quanti ancora non hanno optato per questo meto- do, cosa che comporta, in effetti, la piena accettazione della Rivelazione come chiamata ad essere pienamente liberi, quindi – conclude Cogliandro – a seguire la propria Bestimmung, ovvero determinazione, destinazione, ma anche chiamata, vocazione (p. 78).

Pozzo, R. (2022). Recensione di Giovanni Cogliandro, Carla De Pascale, Yves Radrizzani, eds., Das Transzendentale und die praktische Philosophie (Hildesheim: Olms, 2020), Rivista di filosofia neoscolastica, 114 (2022), #1, 195-197. ANVUR 11. RIVISTA DI FILOSOFIA NEOSCOLASTICA, 114 (2022)(1), 195-197.

Recensione di Giovanni Cogliandro, Carla De Pascale, Yves Radrizzani, eds., Das Transzendentale und die praktische Philosophie (Hildesheim: Olms, 2020), Rivista di filosofia neoscolastica, 114 (2022), #1, 195-197. ANVUR 11.

Pozzo, R.
2022-05-30

Abstract

Con questo volume la comunità degli studiosi della filosofia di Johann Gottlieb Fichte ha reso omaggio al maestro, collega e amico Marco Ivaldo. La messa a fuoco, nel titolo scelto dai curatori, del trascendentale e della filosofia pratica intende celebrare l’opera di Ivaldo sulla filosofia trascendentale e la speciale attenzione dedicata alla sua declinazione come filosofia pratica. Per questa ragione, i curatori hanno chiesto contributi sulla storia della connessione tra l’approccio trascendentale e la filosofia, sia dal punto di vista dei sostenito- ri della filosofia trascendentale come da quello degli oppositori. Lo status quaestionis rispetto al quale ruota il volume viene presentato da Giovanni Cogliandro come segue: da diversi decenni ormai è patrimonio condiviso la considera- zione che sia molto limitante la ricostruzione convenzionale dell’evoluzione del punto di vista trascendentale fichtiano nelle tre edizioni della Wissenschaftlehre, caratterizzata dalla bipartizione cronologica tra il primo e il secondo Fichte, che trova il suo punto di cesura nella controversia sull’ateismo e la conseguente perdita della cattedra all’Alma Salana. Questa ricostruzione risale a interpreti di ispirazione hegeliana e propone un pri- mo Fichte come pensatore dell’autocoscienza e un secondo Fichte filosofo dell’assoluto. Già Luigi Pareyson poteva affermare che questo paradigma andava superato mostrando come l’evoluzione fosse estremamente difficile da determinare, sicuramente né come cesura netta, né come conseguenza di una conversione religiosa (Fichte: Il sistema della libertà, Edizioni di Filosofia, Torino 1950). Di qui l’elaborazione dello stile prospetti- vista, che ha caratterizzato l’interpretazione della filosofia trascendentale di Fichte e lo stile di ricerca degli studiosi che hanno collaborato a questo volume e che si riconosco- no nell’approccio della scuola di Monaco, basato sull’idea, appunto, che la filosofia di Fichte vada compresa non solo in relazione agli autori che l’hanno ispirata, ma anche e soprattutto attraverso la sua Wirkungsgeschichte (pp. 76 ss.). Con le sue ricerche sull’etica superiore di ispirazione fichtiana, Marco Ivaldo ha offerto contributi originali al prospettivismo monacense, in particolare con i suoi studi sull’incar- nazione del dovere, sull’implicazione pluriforme del dovere nella manifestazione concre- ta dell’assoluto e sulla monadologia trascendentale (p. 77). Ivaldo rivista nei suoi scritti la visione teologico-filosofica di Fichte mostrando l’efficacia della sinergia tra il punto di vista di colui che pratica la dottrina della scienza e l’invito a fare la scelta di porsi da questo punto di vista. Un tale invito si rivolge a quanti ancora non hanno optato per questo meto- do, cosa che comporta, in effetti, la piena accettazione della Rivelazione come chiamata ad essere pienamente liberi, quindi – conclude Cogliandro – a seguire la propria Bestimmung, ovvero determinazione, destinazione, ma anche chiamata, vocazione (p. 78).
30-mag-2022
Pubblicato
Rilevanza internazionale
Recensione
Comitato scientifico
Settore M-FIL/06 - STORIA DELLA FILOSOFIA
Italian
Schelling, ermeneutica, filosofia della religione
https://filosofianeoscolastica.vitaepensiero.it/
Pozzo, R. (2022). Recensione di Giovanni Cogliandro, Carla De Pascale, Yves Radrizzani, eds., Das Transzendentale und die praktische Philosophie (Hildesheim: Olms, 2020), Rivista di filosofia neoscolastica, 114 (2022), #1, 195-197. ANVUR 11. RIVISTA DI FILOSOFIA NEOSCOLASTICA, 114 (2022)(1), 195-197.
Pozzo, R
Articolo su rivista
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/300569
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