In merito al Manoscritto 322 della Biblioteca Universitaria Alessandrina di Pier Leone Ghezzi intitolato Studio di molte pietre e datato 1726 (pubblicato in questo volume per la prima volta), in cui il pittore romano riproduce ad acquerello 265 tra pietre e paste vitree, l'autore affronta nel suo capitolo la ricostruzione degli interessi litologici di Ghezzi e soprattutto (attraverso documenti d'archivio inediti) della figura del celebre scalpellino romano Francesco Guidotti, l'alter ego del Ghezzi medesimo riguardo alla tecnologia dei materiali disegnati e dipinti nel codice.
Fidanza, G.b. (2011). Roma 1726: le pietre di Pier Leone Ghezzi fra cronaca e storia. In P. Coen, G. Fidanza (a cura di), Le pietre rivelate. Lo Studio di molte pietre di Pier Leone Ghezzi, Manoscritto 322 della Biblioteca Universitaria Alessandrina (pp. 9-30). Roma : Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Roma 1726: le pietre di Pier Leone Ghezzi fra cronaca e storia
FIDANZA, GIOVAN BATTISTA
2011-01-01
Abstract
In merito al Manoscritto 322 della Biblioteca Universitaria Alessandrina di Pier Leone Ghezzi intitolato Studio di molte pietre e datato 1726 (pubblicato in questo volume per la prima volta), in cui il pittore romano riproduce ad acquerello 265 tra pietre e paste vitree, l'autore affronta nel suo capitolo la ricostruzione degli interessi litologici di Ghezzi e soprattutto (attraverso documenti d'archivio inediti) della figura del celebre scalpellino romano Francesco Guidotti, l'alter ego del Ghezzi medesimo riguardo alla tecnologia dei materiali disegnati e dipinti nel codice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.