Il saggio approfondisce in chiave pedagogica il complesso rapporto tra Montaigne e suo padre Pierre Eyquem. Per far questo, l’approccio che si è scelto di adottare è stato duplice, da un lato, infatti, si è proceduto a uno studio analitico degli Essais, per cercar di capire come la figura paterna sia tratteggiata dall’autore. Montaigne, infatti, parla esplicitamente di suo padre, ma dedica ampio spazio anche al ritratto del buon padre di famiglia: tali figure possiedono numerosi punti di contatto, ma presentano, per il critico, difficoltà non di poco conto. Molti dei tratti che l’autore utilizza per l’apologia del padre, come è noto, provengono da un serrato dialogo con la tradizione della trattatistica classica e con i suoi interpreti rinascimentali, dialogo del quale nel saggio è stato dato ampiamente conto. In alcuni e significativi casi, però, Montaigne si allontana dai precetti della precedente trattatistica, coniando un’immagine inedita e complessa. Una volta chiariti gli acquisti critici di questo approccio, essi vengono letti alla luce di uno studio riguardo le articolate vicende della famiglia Montaigne: il rapporto con il padre, così, sembra più aspro e problematico di quello che la critica sembra spesso aver trasmesso, rendendo il ruolo educativo delle indicazioni riguardante il ruolo paterno molto delicate e sfaccettate.
Cappa, C. (2006). Padre e figlio: un’armonica dissonanza degli Essais. In M. Durst (a cura di), Educazione di genere tra storia e storie. Immagini di sé allo specchio (pp. 33-52). Milano : FrancoAngeli.
Padre e figlio: un’armonica dissonanza degli Essais
CAPPA, CARLO
2006-01-01
Abstract
Il saggio approfondisce in chiave pedagogica il complesso rapporto tra Montaigne e suo padre Pierre Eyquem. Per far questo, l’approccio che si è scelto di adottare è stato duplice, da un lato, infatti, si è proceduto a uno studio analitico degli Essais, per cercar di capire come la figura paterna sia tratteggiata dall’autore. Montaigne, infatti, parla esplicitamente di suo padre, ma dedica ampio spazio anche al ritratto del buon padre di famiglia: tali figure possiedono numerosi punti di contatto, ma presentano, per il critico, difficoltà non di poco conto. Molti dei tratti che l’autore utilizza per l’apologia del padre, come è noto, provengono da un serrato dialogo con la tradizione della trattatistica classica e con i suoi interpreti rinascimentali, dialogo del quale nel saggio è stato dato ampiamente conto. In alcuni e significativi casi, però, Montaigne si allontana dai precetti della precedente trattatistica, coniando un’immagine inedita e complessa. Una volta chiariti gli acquisti critici di questo approccio, essi vengono letti alla luce di uno studio riguardo le articolate vicende della famiglia Montaigne: il rapporto con il padre, così, sembra più aspro e problematico di quello che la critica sembra spesso aver trasmesso, rendendo il ruolo educativo delle indicazioni riguardante il ruolo paterno molto delicate e sfaccettate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.