La liceità della menzogna, o anche della semplice e apparentemente più innocente bugia, ha costituito una delle questioni su cui Sant'Agostino si è dedicato con una fine analisi psicologica, teoretica e morale nel De Mendacio. La risposta dell'analisi agostiniana è netta, pur stabilendo una differenziata valutazione dei gradi, finalità ed intenzioni del mentire. La autenticità della vita personale e la filosofia, per il Vescovo d'Ippona, devono tendere a coincidere: "verus philosophus est amator Dei". Il contributo tende ad evidenziare come Kant "Sul presunto diritto di mentire per amore dell'umanità", nel rispondere alla tesi della antipoliticità della verità sempre e comunque, espressa da Benjamin Constant , riprende e sviluppa in chiave illuministica la tesi agostiniana, fonte diretta anche se poco rimarcata della sua opera. Il tema della veridicità incondizionata, ripresa anche in altri testi kantiani riportati nel volume, è il tentativo di quella trasparenza in cui vita e ricerca della verità sfumano l'una nell'altra, senza zone d'ombra. Anche per Kant, sulla scia di Agostino, in ultima analisi non è possibile l'amore per il proprio prossimo e per tutta l'umanità o per Dio, giustificando e teorizzando la bontà della menzogna che non può mai essere a priori a fin di bene
Immanuel, K., Tagliapietra, A., Bucarelli, M.o. (2019). Mentire per amore? : un confronto tra il De Mendacio di Agostino e la posizione di Kant. In Marco Bucarelli (a cura di), Immanuel Kant, Bisogna sempre dire la verità?. Raffaello Cortina Editore srl.
Mentire per amore? : un confronto tra il De Mendacio di Agostino e la posizione di Kant
Marco Bucarelli
2019-01-01
Abstract
La liceità della menzogna, o anche della semplice e apparentemente più innocente bugia, ha costituito una delle questioni su cui Sant'Agostino si è dedicato con una fine analisi psicologica, teoretica e morale nel De Mendacio. La risposta dell'analisi agostiniana è netta, pur stabilendo una differenziata valutazione dei gradi, finalità ed intenzioni del mentire. La autenticità della vita personale e la filosofia, per il Vescovo d'Ippona, devono tendere a coincidere: "verus philosophus est amator Dei". Il contributo tende ad evidenziare come Kant "Sul presunto diritto di mentire per amore dell'umanità", nel rispondere alla tesi della antipoliticità della verità sempre e comunque, espressa da Benjamin Constant , riprende e sviluppa in chiave illuministica la tesi agostiniana, fonte diretta anche se poco rimarcata della sua opera. Il tema della veridicità incondizionata, ripresa anche in altri testi kantiani riportati nel volume, è il tentativo di quella trasparenza in cui vita e ricerca della verità sfumano l'una nell'altra, senza zone d'ombra. Anche per Kant, sulla scia di Agostino, in ultima analisi non è possibile l'amore per il proprio prossimo e per tutta l'umanità o per Dio, giustificando e teorizzando la bontà della menzogna che non può mai essere a priori a fin di beneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.