Il saggio approfondisce il genere pedagogico dell’institutio principis, ponendo uno dei massimi esempi del genere nel XVI secolo, il De principatibus di Niccolò Machiavelli, in dialogo con alcuni autori dell’Umanesimo italiano, come Leon Battista Alberti, Poggio Bracciolini e Lorenzo Valla. In particolare, nell’ampissima bibliografia critica dedicata a Machiavelli, si predilige approfondire quanto sia complessa e articolata la prospettiva pedagogica fatta baluginare nella sua opera, sopratutto per il complesso rapporto che essa instaura con l’immagine di uomo forgiata dal secolo precedente e per la considerazione ambigua che l’autore sembra possedere nei riguardi dei classici. Da un lato essi sembrano, nella ricostruzione del Segretario Fiorentino, essere opere incapaci di penetrare nella vera essenza dell’uomo, essendosi accontentate di più benevoli immagini della sua natura, dall’altro, però, esse continuano a rappresentare la via maestra per permettere all’uomo di accedere alla parte più nobile che lo contraddistingue.
Cappa, C. (2007). Il principe. La formazione della mente e l’esercizio della mano. I PROBLEMI DELLA PEDAGOGIA, 5-6, 541-561.
Il principe. La formazione della mente e l’esercizio della mano
CAPPA, CARLO
2007-01-01
Abstract
Il saggio approfondisce il genere pedagogico dell’institutio principis, ponendo uno dei massimi esempi del genere nel XVI secolo, il De principatibus di Niccolò Machiavelli, in dialogo con alcuni autori dell’Umanesimo italiano, come Leon Battista Alberti, Poggio Bracciolini e Lorenzo Valla. In particolare, nell’ampissima bibliografia critica dedicata a Machiavelli, si predilige approfondire quanto sia complessa e articolata la prospettiva pedagogica fatta baluginare nella sua opera, sopratutto per il complesso rapporto che essa instaura con l’immagine di uomo forgiata dal secolo precedente e per la considerazione ambigua che l’autore sembra possedere nei riguardi dei classici. Da un lato essi sembrano, nella ricostruzione del Segretario Fiorentino, essere opere incapaci di penetrare nella vera essenza dell’uomo, essendosi accontentate di più benevoli immagini della sua natura, dall’altro, però, esse continuano a rappresentare la via maestra per permettere all’uomo di accedere alla parte più nobile che lo contraddistingue.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.