Questo lavoro si propone di esplorare le possibili giustificazioni etiche che gli operatori forniscono, agli altri e/o a sé stessi, quando accusati di aver agito contro (o di non aver favorito) il bene dell'organizzazione, con l'obiettivo di proporre alcune raccomandazioni per prevenire tali giustificazioni. Dal punto di vista metodologico, si è proceduto con l'analisi della letteratura sulle teorie etiche, con particolare riferimento allo studio di Granitz e Loewy (2007), intitolato “Applying ethical theories: Interpreting and responding to student plagiarism”, che ha esaminato le giustificazioni etiche degli studenti accusati di plagio. Lo stesso comportamento deviante (plagio) può essere attribuito a diversi ragionamenti etici (ad esempio, deontologia, utilitarismo, interesse personale razionale). L'analisi di queste giustificazioni rivela la complessità dell'essere umano e la necessità di un approccio integrato che conduca a chiarezza e coerenza tra strumenti (ad esempio, missione, codice etico, sistema di incentivi), persone e tra persone e strumenti. Molte giustificazioni etiche trovano la loro base nell'idea dell'azienda come finzione legale (la cosiddetta teoria della finzione, tipica della shareholder theory), utilizzata a scopi personali da chi la controlla, o come un aggregato di interessi di una pluralità di stakeholder (la cosiddetta teoria dell'aggregato, tipica della stakeholder theory). La teoria dell'entità reale (organizzazione come persona reale, con propri interessi, diritti e doveri) sembra più appropriata per mitigare le giustificazioni esaminate, soprattutto nella forma che considera l'organizzazione come una comunità di persone con un proprio interesse multidimensionale, da comunicare attraverso una missione che tenga simultaneamente conto degli aspetti economici, sociali e ambientali.
DI CARLO, E. (2021). Le giustificazioni etiche di chi si pone contro (o non favorisce) il bene dell'azienda. RIVISTA ITALIANA DI RAGIONERIA E DI ECONOMIA AZIENDALE.
Le giustificazioni etiche di chi si pone contro (o non favorisce) il bene dell'azienda
Emiliano Di Carlo
2021-01-01
Abstract
Questo lavoro si propone di esplorare le possibili giustificazioni etiche che gli operatori forniscono, agli altri e/o a sé stessi, quando accusati di aver agito contro (o di non aver favorito) il bene dell'organizzazione, con l'obiettivo di proporre alcune raccomandazioni per prevenire tali giustificazioni. Dal punto di vista metodologico, si è proceduto con l'analisi della letteratura sulle teorie etiche, con particolare riferimento allo studio di Granitz e Loewy (2007), intitolato “Applying ethical theories: Interpreting and responding to student plagiarism”, che ha esaminato le giustificazioni etiche degli studenti accusati di plagio. Lo stesso comportamento deviante (plagio) può essere attribuito a diversi ragionamenti etici (ad esempio, deontologia, utilitarismo, interesse personale razionale). L'analisi di queste giustificazioni rivela la complessità dell'essere umano e la necessità di un approccio integrato che conduca a chiarezza e coerenza tra strumenti (ad esempio, missione, codice etico, sistema di incentivi), persone e tra persone e strumenti. Molte giustificazioni etiche trovano la loro base nell'idea dell'azienda come finzione legale (la cosiddetta teoria della finzione, tipica della shareholder theory), utilizzata a scopi personali da chi la controlla, o come un aggregato di interessi di una pluralità di stakeholder (la cosiddetta teoria dell'aggregato, tipica della stakeholder theory). La teoria dell'entità reale (organizzazione come persona reale, con propri interessi, diritti e doveri) sembra più appropriata per mitigare le giustificazioni esaminate, soprattutto nella forma che considera l'organizzazione come una comunità di persone con un proprio interesse multidimensionale, da comunicare attraverso una missione che tenga simultaneamente conto degli aspetti economici, sociali e ambientali.| File | Dimensione | Formato | |
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