Chi sono i brigatisti? Perché uccidono? Come si svolge la loro vita quotidiana? A quale tradizione storico-politica appartengono? Sono le domande cui si propone di rispondere questo volume attraverso il metodo della sociologia storica comparativa. Tra il 1969 e il 1985 l'Italia è stata di gran lunga il Paese più interessato dalle attività terroristiche. Il bilancio, per il periodo preso in considerazione, è di 428 morti, la cifra più rilevante in Europa occidentale. L'autore, dopo una critica serrata delle interpretazioni prevalenti del terrorismo rivoluzionario nell'Italia repubblicana, sostiene che la logica dominante della prassi brigatista fu orientata da una concezione politico-religiosa dello sviluppo storico, rivolta a soddisfare, in primo luogo, un bisogno spirituale e a raggiungere un fine meta-politico: instaurare il Paradiso in Terra. I brigatisti , siano essi comunisti o fascisti , appartengono alla categoria antropologica dei“purificatori del mondo”. Accomunati da un odio profondissimo verso ogni aspetto del mondo presente, condividono entrambi lo stesso obiettivo: distruggere la società borghese, considerata un luogo putrido e nauseabondo da ripulire attraverso un uso spropositato del terrore rivoluzionario. Dal sogno teocratico di Thomas Müntzer alla rivoluzione cambogiana di Pol Pot, vengono ricostruite le origini e l'evoluzione di una tradizione rivoluzionaria che, con la parabola brigatista, giunge fino ai giorni nostri.

Orsini, A. (2009). Anatomia delle Brigate rosse. Le radici ideologiche del terrorismo rivoluzionario. Soveria Mannelli : Rubbettino.

Anatomia delle Brigate rosse. Le radici ideologiche del terrorismo rivoluzionario

ORSINI, ALESSANDRO
2009-10-01

Abstract

Chi sono i brigatisti? Perché uccidono? Come si svolge la loro vita quotidiana? A quale tradizione storico-politica appartengono? Sono le domande cui si propone di rispondere questo volume attraverso il metodo della sociologia storica comparativa. Tra il 1969 e il 1985 l'Italia è stata di gran lunga il Paese più interessato dalle attività terroristiche. Il bilancio, per il periodo preso in considerazione, è di 428 morti, la cifra più rilevante in Europa occidentale. L'autore, dopo una critica serrata delle interpretazioni prevalenti del terrorismo rivoluzionario nell'Italia repubblicana, sostiene che la logica dominante della prassi brigatista fu orientata da una concezione politico-religiosa dello sviluppo storico, rivolta a soddisfare, in primo luogo, un bisogno spirituale e a raggiungere un fine meta-politico: instaurare il Paradiso in Terra. I brigatisti , siano essi comunisti o fascisti , appartengono alla categoria antropologica dei“purificatori del mondo”. Accomunati da un odio profondissimo verso ogni aspetto del mondo presente, condividono entrambi lo stesso obiettivo: distruggere la società borghese, considerata un luogo putrido e nauseabondo da ripulire attraverso un uso spropositato del terrore rivoluzionario. Dal sogno teocratico di Thomas Müntzer alla rivoluzione cambogiana di Pol Pot, vengono ricostruite le origini e l'evoluzione di una tradizione rivoluzionaria che, con la parabola brigatista, giunge fino ai giorni nostri.
ott-2009
Settore SPS/11 - SOCIOLOGIA DEI FENOMENI POLITICI
Italian
Rilevanza internazionale
Brigate Rosse; Terrorismo; Anni di Piombo; Religione Politica; Messianesimo; Gnosticismo Rivoluzionario
Anatomia delle Brigate rosse ha vinto il Premio Acqui Storia 2010 nella sezione storico-scientifica. E' stato definito "un libro di alto prestigio intellettuale" dalla rivista di Harvard "Journal of Cold War Studies" (Spring 2010, vol. 12, n. 2, p. 116). La rivista "Foreign Affairs" ha definito Anatomia delle Brigate rosse "un libro ragguardevole" (Sep-Oct. 2011). Al libro sono stati dedicati dibattiti e di seminari ad Harvard, MIT, Johns Hopkins, Brookings Institution, Trinity College, Boston College, University of Massachusetts, Boston Graduate School of Psychoanalysis.
Orsini, A. (2009). Anatomia delle Brigate rosse. Le radici ideologiche del terrorismo rivoluzionario. Soveria Mannelli : Rubbettino.
Monografia
Orsini, A
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