Il contributo si sofferma sulle riscritture agiografiche relative a san Miniato, evidenziando le novità che con il passare del tempo si sono sedimentate e che hanno arricchito il culto del santo. La Passio primigenia risale all'VIII secolo e rientra perfettamente nei canoni del genere letterario perché tutto lo spazio della narrazione è occupato dal processo e dal dialogo tra Miniato e i persecutori. Le riscritture successive non modificarono la sostanza del racconto fino a quella di Drugone (1018), che aggiunse il dettaglio della cefaloforia. Quest'opera tuttavia non ebbe diffusione, a causa della sintassi complicata, di un lessico artificioso e di frequenti richiami teologici. Le due riscritture trecentesche invece presentano interessanti innovazioni rispetto alle versioni precedenti: la provenienza armena e le origini reali del santo. L'origine armena fu scelta per suggestione onomastica (Minias/Erminia), ma l'arrivo di monaci armeni a Firenze tra XIII e XIV secolo giocò forse un ruolo decisivo. Questo rumoroso e vivace gruppo di cenobiti portò una nuova aria in città e lasciò numerose tracce del proprio passaggio, tanto da influenzare gli agiografi, che colsero alcuni elementi narrativi in grado di catturare l'interesse del popolo per un santo martire dei primi secoli del cristianesimo.

Nocentini, S. (2021). «Et venerat de partibus Armenie» : Firenze, l’Armenia e le riscritture trecentesche della Passione di san Miniato. In Storie infinite : creatività, innovazione e riscrittura nei testi agiografici : alla scuola di Claudio Leonardi. Atti della Giornata di studi, Perugia, 21 ottobre 2021 (pp. 127-138). Spoleto : CISAM.

«Et venerat de partibus Armenie» : Firenze, l’Armenia e le riscritture trecentesche della Passione di san Miniato

Nocentini S
2021-01-01

Abstract

Il contributo si sofferma sulle riscritture agiografiche relative a san Miniato, evidenziando le novità che con il passare del tempo si sono sedimentate e che hanno arricchito il culto del santo. La Passio primigenia risale all'VIII secolo e rientra perfettamente nei canoni del genere letterario perché tutto lo spazio della narrazione è occupato dal processo e dal dialogo tra Miniato e i persecutori. Le riscritture successive non modificarono la sostanza del racconto fino a quella di Drugone (1018), che aggiunse il dettaglio della cefaloforia. Quest'opera tuttavia non ebbe diffusione, a causa della sintassi complicata, di un lessico artificioso e di frequenti richiami teologici. Le due riscritture trecentesche invece presentano interessanti innovazioni rispetto alle versioni precedenti: la provenienza armena e le origini reali del santo. L'origine armena fu scelta per suggestione onomastica (Minias/Erminia), ma l'arrivo di monaci armeni a Firenze tra XIII e XIV secolo giocò forse un ruolo decisivo. Questo rumoroso e vivace gruppo di cenobiti portò una nuova aria in città e lasciò numerose tracce del proprio passaggio, tanto da influenzare gli agiografi, che colsero alcuni elementi narrativi in grado di catturare l'interesse del popolo per un santo martire dei primi secoli del cristianesimo.
2021
Settore L-FIL-LET/08 - LETTERATURA LATINA MEDIEVALE E UMANISTICA
Settore FLMR-01/A - Letteratura latina medievale e umanistica
Italian
Rilevanza nazionale
Articolo scientifico in atti di convegno
Nocentini, S. (2021). «Et venerat de partibus Armenie» : Firenze, l’Armenia e le riscritture trecentesche della Passione di san Miniato. In Storie infinite : creatività, innovazione e riscrittura nei testi agiografici : alla scuola di Claudio Leonardi. Atti della Giornata di studi, Perugia, 21 ottobre 2021 (pp. 127-138). Spoleto : CISAM.
Nocentini, S
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