Il codice h.I.4. conservato nella Real Biblioteca del Monastero di San Lorenzo de El Escorial raccoglie centoquarantadue disegni relativi a ritratti di personaggi mitologici, biblici e storici dall’antichità fino all’età moderna, accompagnati, nella maggior parte dei casi, da brevi biografie. Giunse all’Escorial con il lascito di Filippo II, il quale ne era entrato in possesso nel 1541 circa per il tramite della famiglia Lanuza, il cui stemma compare sul frontespizio. Finora trascurato negli studi di antiquaria, rappresenta, invece, un’inedita testimonianza del crescente interesse verso le Imagines dei Grandi del passato – sia viri che foeminae – sviluppatosi in epoca umanistico-rinascimentale. Viene presentato, in questa sede, per la prima volta, con particolare attenzione alle fonti iconografiche antiche utilizzate e alle invenzioni all’antica. Lo studio propone di attribuire il codice all’ambiente artistico italiano di fine Quattrocento - primo Cinquecento e di collegarlo alla corte aragonese di Napoli.
Cacciotti, B. (2022). Copie, mutuazioni e diffusione di ritratti all’antica nel primo Rinascimento: il codice h. I. 4. della Biblioteca dell’Escorial. BOLLETTINO D'ARTE, 47-48, 79-106.
Copie, mutuazioni e diffusione di ritratti all’antica nel primo Rinascimento: il codice h. I. 4. della Biblioteca dell’Escorial
CACCIOTTI BEATRICE
2022-01-01
Abstract
Il codice h.I.4. conservato nella Real Biblioteca del Monastero di San Lorenzo de El Escorial raccoglie centoquarantadue disegni relativi a ritratti di personaggi mitologici, biblici e storici dall’antichità fino all’età moderna, accompagnati, nella maggior parte dei casi, da brevi biografie. Giunse all’Escorial con il lascito di Filippo II, il quale ne era entrato in possesso nel 1541 circa per il tramite della famiglia Lanuza, il cui stemma compare sul frontespizio. Finora trascurato negli studi di antiquaria, rappresenta, invece, un’inedita testimonianza del crescente interesse verso le Imagines dei Grandi del passato – sia viri che foeminae – sviluppatosi in epoca umanistico-rinascimentale. Viene presentato, in questa sede, per la prima volta, con particolare attenzione alle fonti iconografiche antiche utilizzate e alle invenzioni all’antica. Lo studio propone di attribuire il codice all’ambiente artistico italiano di fine Quattrocento - primo Cinquecento e di collegarlo alla corte aragonese di Napoli.File | Dimensione | Formato | |
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