The paper discusses the European debate relaunching Spatial Planning (SP) as a cohesive multilevel territorial key, highlighting – even for Italy – the reasons that geographical contexts and territorial diversity are so important. Innovative place evidence methods developed by European territorial and urban geographic research are set out to support this orientation, which are recalled in remarks to build a bridge between science and public policy.

Ispirato dalla pubblicazione Essentials for the Coordination of Spatial Planning Policies in the XXIst Century (coord. J. Dasì Farinos, 2018), il contributo si inserisce nel dibattito in corso in Europa che ri-lancia il ruolo politico dello spatial planning (SP) a livello nazionale, regionale e locale come una que-stione chiave per passare da uno SP di impianto ‘medievale’ per progetti di breve termine ad uno stra-tegico e integrato di medio-lungo periodo (Faludi, 2018). Rileggendo l’evoluzione dello SP alla luce della mancanza di territorialismo geografico economico e politico, il paper sviluppa il ruolo che lo SP ha assunto nelle politiche pubbliche in Europa e in Italia (case study) con riferimento ai contesti post-fattuali in cui ha operato e opera lo SP dal dopoguerra ad oggi. Motivandone l’opposizione alla diver-sità e ai capitali potenziali territoriali resilienti alle crisi economico-finanziarie, il contributo sottoli-nea il progressivo distacco dello SP dai contesti di riferimento, dove, parafrasando The Economist (2016): “(Territorial) Truth is not falsified, or contested, but of secondary importance”. Criteri, metodi, tecniche e place evidence innovativi elaborati nel quadro della ricerca geografica eu-ropea territoriale e urbana confutano questa tesi e sono richiamati a sostegno dei remark conclusivi, dedicati ai processi coesivi che ispirano il policy making europeo attraverso lo SP in vista di proposte unificanti (2020 e post), assegnando alla ricerca la responsabilità di costruire un ponte (scenario o paesaggio) tra scienza e politica dello SP come strumento di soft governance pubblica inclusivo e coe-sivo, superando esperienze post moderniste, post controfattuali, post positiviste e post centralizzate, dunque i confini ideologici e geografici che sino ad oggi ne hanno orientato l’interpretazione.

Prezioso, M. (2020). GLI OCCHI DELLA GEOGRAFIA ECONOMICA CONTANO PER RIPENSARE LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE. In R.T. Marco Pretelli (a cura di), LA CITTÀ GLOBALE. La condizione urbana come fenomeno pervasivo (pp. 328-338). Torino : Aisu International.

GLI OCCHI DELLA GEOGRAFIA ECONOMICA CONTANO PER RIPENSARE LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Prezioso, Maria
2020-01-01

Abstract

The paper discusses the European debate relaunching Spatial Planning (SP) as a cohesive multilevel territorial key, highlighting – even for Italy – the reasons that geographical contexts and territorial diversity are so important. Innovative place evidence methods developed by European territorial and urban geographic research are set out to support this orientation, which are recalled in remarks to build a bridge between science and public policy.
2020
Settore M-GGR/02 - GEOGRAFIA ECONOMICO-POLITICA
Italian
Rilevanza internazionale
Articolo scientifico in atti di convegno
Ispirato dalla pubblicazione Essentials for the Coordination of Spatial Planning Policies in the XXIst Century (coord. J. Dasì Farinos, 2018), il contributo si inserisce nel dibattito in corso in Europa che ri-lancia il ruolo politico dello spatial planning (SP) a livello nazionale, regionale e locale come una que-stione chiave per passare da uno SP di impianto ‘medievale’ per progetti di breve termine ad uno stra-tegico e integrato di medio-lungo periodo (Faludi, 2018). Rileggendo l’evoluzione dello SP alla luce della mancanza di territorialismo geografico economico e politico, il paper sviluppa il ruolo che lo SP ha assunto nelle politiche pubbliche in Europa e in Italia (case study) con riferimento ai contesti post-fattuali in cui ha operato e opera lo SP dal dopoguerra ad oggi. Motivandone l’opposizione alla diver-sità e ai capitali potenziali territoriali resilienti alle crisi economico-finanziarie, il contributo sottoli-nea il progressivo distacco dello SP dai contesti di riferimento, dove, parafrasando The Economist (2016): “(Territorial) Truth is not falsified, or contested, but of secondary importance”. Criteri, metodi, tecniche e place evidence innovativi elaborati nel quadro della ricerca geografica eu-ropea territoriale e urbana confutano questa tesi e sono richiamati a sostegno dei remark conclusivi, dedicati ai processi coesivi che ispirano il policy making europeo attraverso lo SP in vista di proposte unificanti (2020 e post), assegnando alla ricerca la responsabilità di costruire un ponte (scenario o paesaggio) tra scienza e politica dello SP come strumento di soft governance pubblica inclusivo e coe-sivo, superando esperienze post moderniste, post controfattuali, post positiviste e post centralizzate, dunque i confini ideologici e geografici che sino ad oggi ne hanno orientato l’interpretazione.
Territorial planning; Economic geography; Europe-Italy
partecipazione su invito organizzatori della Sessione D
https://aisuinternational.org/la-citta-globale-the-global-city-download/
Prezioso, M. (2020). GLI OCCHI DELLA GEOGRAFIA ECONOMICA CONTANO PER RIPENSARE LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE. In R.T. Marco Pretelli (a cura di), LA CITTÀ GLOBALE. La condizione urbana come fenomeno pervasivo (pp. 328-338). Torino : Aisu International.
Prezioso, M
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