La sindrome dello spazio quadrilatero è una patologia della quale, nonostante molti casi descritti nella letteratura scientifica internazionale, non se ne conosce l’incidenza effettiva: è causata dalla sofferenza del nervo ascellare al suo passaggio in un tunnel, denominato appunto spazio quadrilatero, delimitato dall’articolazione gleno-omerale e da alcuni muscoli del cingolo scapolare (fig. 1). La condizione determina un deficit di stimolo nervoso del muscolo deltoide che subisce una riduzione del trofismo e della massa muscolare. In alcuni casi la perdita di volume è preceduta da un dolore, anche notturno, scarsamente localizzato, con formicolio all’avambraccio e alla mano. Più frequentemente però il dolore è indefinito, se non sfumato e aumenta con i movimenti di abduzione del braccio. In alcuni casi però il rimpicciolimento del deltoide avviene improvvisamente in maniera silente, senza una causa apparente e senza dolore, in parallelo ad una riduzione di forza di alcuni movimenti del braccio. A volte l’atleta ne prende coscienza osservandosi allo specchio e restando sbigottito di fronte un antiestetico avvallamento della muscolatura di una spalla Sebbene l’affezione si possa riscontrare in soggetti che svolgono lavori impegnativi per le spalle e gli arti superiori, è essenzialmente una patologia non traumatica, appannaggio di chi pratica alcune discipline sportive, specie se ad alto livello, come la pallavolo, il beach-volley, il baseball e la pallacanestro. Ai primi indizi è essenziale il consulto con uno specialista. La sospensione dalla pratica sportiva è nella maggior parte dei casi risolutoria. In altri casi è necessario modificare il gesto atletico in altri ancora sottoporsi ad un intervento chirurgico di esplorazione e liberazione del nervo ascellare. Nell’immediato è controproducente accanirsi con un rinforzo muscolare selettivo del deltoide, in quanto essendo assente lo stimolo nervoso che determina il trofismo muscolare, quindi il suo il nutrimento e la sua capacita di sviluppo, non si otterranno risultati se non quello di affaticare i muscoli vicarianti. Un esame elettromiografico consente la conferma della diagnosi e dirime sull’opportunità di ulteriori esami diagnostici.
Monteleone, G. (2019). La Sindrome dello Spazio Quadrilatero Quando il muscolo deltoide diminuisce nonostante l’allenamento [Sito web].
La Sindrome dello Spazio Quadrilatero Quando il muscolo deltoide diminuisce nonostante l’allenamento
MONTELEONE GIOVANNI
2019-07-23
Abstract
La sindrome dello spazio quadrilatero è una patologia della quale, nonostante molti casi descritti nella letteratura scientifica internazionale, non se ne conosce l’incidenza effettiva: è causata dalla sofferenza del nervo ascellare al suo passaggio in un tunnel, denominato appunto spazio quadrilatero, delimitato dall’articolazione gleno-omerale e da alcuni muscoli del cingolo scapolare (fig. 1). La condizione determina un deficit di stimolo nervoso del muscolo deltoide che subisce una riduzione del trofismo e della massa muscolare. In alcuni casi la perdita di volume è preceduta da un dolore, anche notturno, scarsamente localizzato, con formicolio all’avambraccio e alla mano. Più frequentemente però il dolore è indefinito, se non sfumato e aumenta con i movimenti di abduzione del braccio. In alcuni casi però il rimpicciolimento del deltoide avviene improvvisamente in maniera silente, senza una causa apparente e senza dolore, in parallelo ad una riduzione di forza di alcuni movimenti del braccio. A volte l’atleta ne prende coscienza osservandosi allo specchio e restando sbigottito di fronte un antiestetico avvallamento della muscolatura di una spalla Sebbene l’affezione si possa riscontrare in soggetti che svolgono lavori impegnativi per le spalle e gli arti superiori, è essenzialmente una patologia non traumatica, appannaggio di chi pratica alcune discipline sportive, specie se ad alto livello, come la pallavolo, il beach-volley, il baseball e la pallacanestro. Ai primi indizi è essenziale il consulto con uno specialista. La sospensione dalla pratica sportiva è nella maggior parte dei casi risolutoria. In altri casi è necessario modificare il gesto atletico in altri ancora sottoporsi ad un intervento chirurgico di esplorazione e liberazione del nervo ascellare. Nell’immediato è controproducente accanirsi con un rinforzo muscolare selettivo del deltoide, in quanto essendo assente lo stimolo nervoso che determina il trofismo muscolare, quindi il suo il nutrimento e la sua capacita di sviluppo, non si otterranno risultati se non quello di affaticare i muscoli vicarianti. Un esame elettromiografico consente la conferma della diagnosi e dirime sull’opportunità di ulteriori esami diagnostici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.