The Battle of Tagliacozzo, fought in 1268 between the forces of Conradin of Swabia and those led by Charles of Anjou, was a pivotal event in redefining the geopolitical and territorial relationships of central and southern Italy. The conflict had significant repercussions across multiple scales, transforming the vertical and horizontal relationships that defined the territorial organization of the Marsica region. The Angevin victory consolidated Guelf dominance, triggering structural changes in the models of territorial management and control, particularly with the construction of the Abbey of Santa Maria della Vittoria and the subsequent reorganization of the surrounding spaces. This monastic intervention, strongly promoted by Charles of Anjou, combined religious and political objectives, imposing direct control over the area and fostering the agricultural and infrastructural development of the Palentine Plains. Furthermore, the battle accelerated the integration of the western Marsica area with the political, economic, and cultural dynamics of Rome, aided by the growing influence of Roman noble families, such as the Orsini. This transformation led to a greater urban articulation of Tagliacozzo, which evolved from a fortified village to an administrative and commercial hub. The complexity of the territorial, cultural, and geopolitical impacts of the Battle of Tagliacozzo highlights the importance of considering local historical events as key lenses for understanding the broader reorganization of spaces in medieval Italy, particularly in relation to the central Apennines and their systems of interregional connections.
La battaglia di Tagliacozzo, combattuta nel 1268 tra le forze di Corradino di Svevia e quelle guidate da Carlo d’Angiò, ha rappresentato un evento cruciale nella ridefinizione dei rapporti geopolitici e territoriali dell’Italia centro-meridionale. Lo scontro ha avuto ripercussioni significative alle differenti scale, trasformando le relazioni verticali e orizzontali che definivano l’organizzazione territoriale dell’area marsicana. La vittoria angioina ha consolidato il predominio guelfo, provocando cambiamenti strutturali nei modelli di gestione e controllo del territorio, con particolare riferimento alla costruzione dell’abbazia di Santa Maria della Vittoria e alla successiva riorganizzazione degli spazi circostanti. Questo intervento monastico, fortemente voluto da Carlo d’Angiò, ha combinato finalità religiose e politiche, imponendo un controllo diretto sull’area e incentivando la valorizzazione agricola e infrastrutturale dei Piani Palentini. Inoltre, la battaglia ha accelerato l’integrazione dell’area occidentale della Marsica con le dinamiche politiche, economiche e culturali di Roma, grazie anche alla crescente influenza delle casate nobiliari romane, come gli Orsini. Tale mutamento ha portato a una maggiore articolazione urbana di Tagliacozzo, che si è evoluta da borgo fortificato a polo amministrativo e commerciale. La complessità degli impatti territoriali, culturali e geopolitici della battaglia di Tagliacozzo rivela l’importanza di considerare eventi storici locali come chiavi di lettura per comprendere la più ampia riorganizzazione degli spazi nell’Italia medievale, in particolare in relazione all’Appennino centrale e ai suoi sistemi di relazioni interregionali.
Magistri, P. (2021). Armi, territorio e politica nello scontro guelfo-ghibellino : considerazioni geografiche sulla battaglia di Tagliacozzo. In Pierluigi Magistri (a cura di), La battaglia di Tagliacozzo : armi, territorio e politica nello scontro guelfo-ghibellino (pp. 7-26). Roma : UniversItalia.
Armi, territorio e politica nello scontro guelfo-ghibellino : considerazioni geografiche sulla battaglia di Tagliacozzo
Magistri P
2021-01-01
Abstract
La battaglia di Tagliacozzo, combattuta nel 1268 tra le forze di Corradino di Svevia e quelle guidate da Carlo d’Angiò, ha rappresentato un evento cruciale nella ridefinizione dei rapporti geopolitici e territoriali dell’Italia centro-meridionale. Lo scontro ha avuto ripercussioni significative alle differenti scale, trasformando le relazioni verticali e orizzontali che definivano l’organizzazione territoriale dell’area marsicana. La vittoria angioina ha consolidato il predominio guelfo, provocando cambiamenti strutturali nei modelli di gestione e controllo del territorio, con particolare riferimento alla costruzione dell’abbazia di Santa Maria della Vittoria e alla successiva riorganizzazione degli spazi circostanti. Questo intervento monastico, fortemente voluto da Carlo d’Angiò, ha combinato finalità religiose e politiche, imponendo un controllo diretto sull’area e incentivando la valorizzazione agricola e infrastrutturale dei Piani Palentini. Inoltre, la battaglia ha accelerato l’integrazione dell’area occidentale della Marsica con le dinamiche politiche, economiche e culturali di Roma, grazie anche alla crescente influenza delle casate nobiliari romane, come gli Orsini. Tale mutamento ha portato a una maggiore articolazione urbana di Tagliacozzo, che si è evoluta da borgo fortificato a polo amministrativo e commerciale. La complessità degli impatti territoriali, culturali e geopolitici della battaglia di Tagliacozzo rivela l’importanza di considerare eventi storici locali come chiavi di lettura per comprendere la più ampia riorganizzazione degli spazi nell’Italia medievale, in particolare in relazione all’Appennino centrale e ai suoi sistemi di relazioni interregionali.| File | Dimensione | Formato | |
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