La crisi sanitaria che ha colpito violentemente l’Europa a inizi 2020 ha innescato reazioni emergenziali nei diversi Stati membri e alimentato un vivace dibattito in Europa su modi e mezzi di azione e reazione comune. Il tema della solidarietà, più volte evocato nei diversi momenti di difficoltà che l’Europa ha conosciuto a partire dal secondo dopoguerra1 , è tornato prepotentemente alla ribalta nel dibattito politico europeo, chiamato a far fronte ad una importante emergenza sanitaria, che porta con sé una nuova crisi economica. Si evoca un necessario cambio di mentalità che consenta di affrontare uniti, in tempi di guerra, un nemico comune e di assumere decisioni importanti a tutela dei cittadini e dell’economia. Ancora una sfida importante per l’Europa. Da come i governi decidono di affrontarla dipende il futuro dell’Unione e quello dei popoli che ne fanno oggi parte. A questa sfida l’Europa è giunta indebolita da conflitti interni e spinte centrifughe sovraniste, ma anche dalla complessità dei processi decisionali e dall’interazione tra molteplici livelli di governo dotati di responsabilità di politica economica (dalla UE a 27 alla BCE per l’Eurozona, ai singoli Stati membri), che ha rallentato la gestione delle questioni. La sopraggiunta emergenza ha così consentito di evidenziare le principali debolezze dell’Unione, a partire dalla mancanza di un’integrazione politica e fiscale, che consenta di fornire risposte coerenti a sostegno dei singoli paesi in difficoltà nel nome di quel principio di solidarietà più volte evocato.
Raganelli, B. (2020). Stato di emergenza e tutela dei diritti e delle libertà fondamentali. IL DIRITTO DELL'ECONOMIA.
Stato di emergenza e tutela dei diritti e delle libertà fondamentali
Biancamaria Raganelli
2020-01-01
Abstract
La crisi sanitaria che ha colpito violentemente l’Europa a inizi 2020 ha innescato reazioni emergenziali nei diversi Stati membri e alimentato un vivace dibattito in Europa su modi e mezzi di azione e reazione comune. Il tema della solidarietà, più volte evocato nei diversi momenti di difficoltà che l’Europa ha conosciuto a partire dal secondo dopoguerra1 , è tornato prepotentemente alla ribalta nel dibattito politico europeo, chiamato a far fronte ad una importante emergenza sanitaria, che porta con sé una nuova crisi economica. Si evoca un necessario cambio di mentalità che consenta di affrontare uniti, in tempi di guerra, un nemico comune e di assumere decisioni importanti a tutela dei cittadini e dell’economia. Ancora una sfida importante per l’Europa. Da come i governi decidono di affrontarla dipende il futuro dell’Unione e quello dei popoli che ne fanno oggi parte. A questa sfida l’Europa è giunta indebolita da conflitti interni e spinte centrifughe sovraniste, ma anche dalla complessità dei processi decisionali e dall’interazione tra molteplici livelli di governo dotati di responsabilità di politica economica (dalla UE a 27 alla BCE per l’Eurozona, ai singoli Stati membri), che ha rallentato la gestione delle questioni. La sopraggiunta emergenza ha così consentito di evidenziare le principali debolezze dell’Unione, a partire dalla mancanza di un’integrazione politica e fiscale, che consenta di fornire risposte coerenti a sostegno dei singoli paesi in difficoltà nel nome di quel principio di solidarietà più volte evocato.File | Dimensione | Formato | |
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