La tradizione del pensiero in Europa ha spesso collegato la questione della felicità a quella dello spazio, come nella metafora dei due cuori e una capanna. Altre concezioni pongono l’accento sul movimento, l’avventura, l’incontro. Ci si potrebbe chiedere se la ricerca della felicità così concepita non volti le spalle all’esperienza quotidiana di piccole felicità “malgrado tutto”, che consentono agli individui più bistrattati dal mondo attuale di sopravvivere. In questo saggio, mentre denuncia il mercato capitalista che propina costantemente ai consumatori falsi ideali di felicità, Marc Augé si interroga sui rapporti fra identità e alterità che sono al centro di tale questione, analizzando il tema dell’incontro nel mondo contemporaneo. MARC AUGÉ (Poitiers, 1935) Etnologo di fama mondiale, ha sviluppato un’antropologia del quotidiano basata sul concetto di non-luogo, nuovo spazio della socialità dominato dall’assenza di storia, identità, relazioni. Già direttore dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales e del Office de la recherche scientifique et technique outre-mer, è tra i pensatori più significativi e prolifici dell’antropologia contemporanea. Dell’Autore Castelvecchi ha già pubblicato Prendere tempo. Un’utopia dell’educazione (2016) e Migrazioni (2018). DALL'INTRODUZIONE: Marc Augé tocca, in questo breve saggio, il grande tema “classico” del bonheur, la ‘felicità’ (eudaimonìa, beatitudo, happiness, Glückseeligkeit) da un punto di vista nuovo e innovativo, quello di un’antropologia e di una sociologia dello spazio fisico, concreto, dell’esistenza umana. La “tradizione della saggezza” filosofica in Europa aveva già legato spesso la questione della felicità a quella dello spazio, di cui porta testimonianza anche la lingua corrente (“due cuori e una capanna”). Accanto a una concezione statica, “catastematica” (Epicuro), del piacere, faceva pendant una visione mobile del piacere o della felicità di movimento (“sincatastematica”): l’avventura, l’incontro, il viaggio. Queste due opposte visioni implicano entrambe la presa in considerazione del rapporto tra identità e alterità, dello stesso e del diverso, di cui Augé s’è occupato a lungo, nella sua ricerca.

Quintili, P. (2020). Introduzione. Lo spazio della felicità.. In P.Q. Marc Augé (a cura di), Piccole felicità, malgrado tutto (pp. 5-16). Roma : Castelvecchi Editore.

Introduzione. Lo spazio della felicità.

QUINTILI
Membro del Collaboration Group
2020-06-01

Abstract

La tradizione del pensiero in Europa ha spesso collegato la questione della felicità a quella dello spazio, come nella metafora dei due cuori e una capanna. Altre concezioni pongono l’accento sul movimento, l’avventura, l’incontro. Ci si potrebbe chiedere se la ricerca della felicità così concepita non volti le spalle all’esperienza quotidiana di piccole felicità “malgrado tutto”, che consentono agli individui più bistrattati dal mondo attuale di sopravvivere. In questo saggio, mentre denuncia il mercato capitalista che propina costantemente ai consumatori falsi ideali di felicità, Marc Augé si interroga sui rapporti fra identità e alterità che sono al centro di tale questione, analizzando il tema dell’incontro nel mondo contemporaneo. MARC AUGÉ (Poitiers, 1935) Etnologo di fama mondiale, ha sviluppato un’antropologia del quotidiano basata sul concetto di non-luogo, nuovo spazio della socialità dominato dall’assenza di storia, identità, relazioni. Già direttore dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales e del Office de la recherche scientifique et technique outre-mer, è tra i pensatori più significativi e prolifici dell’antropologia contemporanea. Dell’Autore Castelvecchi ha già pubblicato Prendere tempo. Un’utopia dell’educazione (2016) e Migrazioni (2018). DALL'INTRODUZIONE: Marc Augé tocca, in questo breve saggio, il grande tema “classico” del bonheur, la ‘felicità’ (eudaimonìa, beatitudo, happiness, Glückseeligkeit) da un punto di vista nuovo e innovativo, quello di un’antropologia e di una sociologia dello spazio fisico, concreto, dell’esistenza umana. La “tradizione della saggezza” filosofica in Europa aveva già legato spesso la questione della felicità a quella dello spazio, di cui porta testimonianza anche la lingua corrente (“due cuori e una capanna”). Accanto a una concezione statica, “catastematica” (Epicuro), del piacere, faceva pendant una visione mobile del piacere o della felicità di movimento (“sincatastematica”): l’avventura, l’incontro, il viaggio. Queste due opposte visioni implicano entrambe la presa in considerazione del rapporto tra identità e alterità, dello stesso e del diverso, di cui Augé s’è occupato a lungo, nella sua ricerca.
giu-2020
Settore M-FIL/06 - STORIA DELLA FILOSOFIA
Italian
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
Spazio, tempo, felicità, altrove, filosofia, modernità, mobilizzazione
Questo è il testo della Lectio Magistralis tenuta da Marc Augé nell’ambito della rassegna di incontri “Ripensare la comunità”, discussant: Paolo Quintili, a cura di Castelvecchi Editore e Filosofia in movimento in collaborazione con il Macro Asilo e svoltasi il 12 dicembre 2019 presso l’Auditorium Macro Asilo di Roma.
http://www.castelvecchieditore.com/prodotto/piccole-felicita/
Quintili, P. (2020). Introduzione. Lo spazio della felicità.. In P.Q. Marc Augé (a cura di), Piccole felicità, malgrado tutto (pp. 5-16). Roma : Castelvecchi Editore.
Quintili, P
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/275575
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