L’operazione della memoria è connaturata al progetto di architettura, nel quale trovano legittimità e cittadinanza le incursioni, i percorsi erratici, l’accumulazione per frammenti, l’arbitraggio emotivo. Una memoria arbitraria può caratterizzare i passaggi, le traslazioni, le ‘forzate metafore’ necessarie alla costruzione del progetto. Ricordo e oblio si alternano in un andare erratico che può avere molte analogie con l’itinerario poetico, dove gli oggetti rimossi o dimenticati hanno la stessa rilevanza degli oggetti mantenuti vivi e resi attuali dal ricordo. Una radicale eterogeneità disgiunge il lavoro dell’architetto dal lavoro dello storico per il quale, viceversa, l’interpretazione e la distanza critica dal passato costituiscono un tratto distintivo. Lo scritto si interroga sui ‘modi’ e sulle ‘figure’ della memoria in architettura, mentre ripercorre alcuni passaggi significativi di un lento processo che, passando per l’illuminismo, instaura la stagione di una memoria inventata, nel segno dell’autonomia dell’architettura.
Ramazzotti, L. (2010). Memoria e progetto. In R.M. Strollo (a cura di), Disegno e restauro: conoscenza analisi intervento per il patrimonio architettonico e artistico (pp. 295-316). ROMA -- ITA : Aracne editrice.
Memoria e progetto
RAMAZZOTTI, LUIGI
2010-12-01
Abstract
L’operazione della memoria è connaturata al progetto di architettura, nel quale trovano legittimità e cittadinanza le incursioni, i percorsi erratici, l’accumulazione per frammenti, l’arbitraggio emotivo. Una memoria arbitraria può caratterizzare i passaggi, le traslazioni, le ‘forzate metafore’ necessarie alla costruzione del progetto. Ricordo e oblio si alternano in un andare erratico che può avere molte analogie con l’itinerario poetico, dove gli oggetti rimossi o dimenticati hanno la stessa rilevanza degli oggetti mantenuti vivi e resi attuali dal ricordo. Una radicale eterogeneità disgiunge il lavoro dell’architetto dal lavoro dello storico per il quale, viceversa, l’interpretazione e la distanza critica dal passato costituiscono un tratto distintivo. Lo scritto si interroga sui ‘modi’ e sulle ‘figure’ della memoria in architettura, mentre ripercorre alcuni passaggi significativi di un lento processo che, passando per l’illuminismo, instaura la stagione di una memoria inventata, nel segno dell’autonomia dell’architettura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.