Lo studio della disciplina delle concessioni balneari a scopo turistico-ricreativo presenta diversi profili di interesse. Più che in altri settori e soprattutto a confronto con le scelte operate in altri mercati — quali quello autostradale, ad esempio — nel caso delle concessioni balneari per uso turistico e ricreativo, la resistenza al cambiamento espressa dai concessionari attuali ha trovato sostanzialmente ascolto nel legislatore. Quest’ultimo ha sinora preferito assicurare la continuazione dei rapporti in essere, mentre, sotto la pressione sovranazionale, ha avviato iniziative di riordino che sono rimaste sostanzialmente incompiute. In prospettiva, tuttavia, la disciplina di settore sembra essere destinata a divenire oggetto di significativi interventi (il cui impianto generale, e i cui esiti risultano, tuttavia, in questa fase, ancora molto incerti). Dal punto di vista teorico, il tema presenta consistenti nodi problematici, soprattutto in merito ai rapporti tra concessioni di beni demaniali e libertà di iniziativa economica e solleva diversi interrogativi, che traggono origine dalla relazione tra l’uso di risorse scarse e l’accesso libero ad un’attività, e mettono in tensione le scelte di regolazione sulla valorizzazione di tali risorse e sulla gestione della fase conclusiva dei rapporti in essere. Infine, la materia abbraccia interessi differenziati e ulteriori rispetto a quelli degli operatori economici insistenti o dei potenziali concorrenti, in considerazione del fatto che la concessione consente l’accesso esclusivo ad utilità che derivano dallo sfruttamento di beni pubblici.
Conticelli, M. (2020). Il regime del demanio marittimo in concessione per finalità turistico-ricreative. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO PUBBLICO(4), 1069-1088.
Il regime del demanio marittimo in concessione per finalità turistico-ricreative
Conticelli Martina
2020-01-01
Abstract
Lo studio della disciplina delle concessioni balneari a scopo turistico-ricreativo presenta diversi profili di interesse. Più che in altri settori e soprattutto a confronto con le scelte operate in altri mercati — quali quello autostradale, ad esempio — nel caso delle concessioni balneari per uso turistico e ricreativo, la resistenza al cambiamento espressa dai concessionari attuali ha trovato sostanzialmente ascolto nel legislatore. Quest’ultimo ha sinora preferito assicurare la continuazione dei rapporti in essere, mentre, sotto la pressione sovranazionale, ha avviato iniziative di riordino che sono rimaste sostanzialmente incompiute. In prospettiva, tuttavia, la disciplina di settore sembra essere destinata a divenire oggetto di significativi interventi (il cui impianto generale, e i cui esiti risultano, tuttavia, in questa fase, ancora molto incerti). Dal punto di vista teorico, il tema presenta consistenti nodi problematici, soprattutto in merito ai rapporti tra concessioni di beni demaniali e libertà di iniziativa economica e solleva diversi interrogativi, che traggono origine dalla relazione tra l’uso di risorse scarse e l’accesso libero ad un’attività, e mettono in tensione le scelte di regolazione sulla valorizzazione di tali risorse e sulla gestione della fase conclusiva dei rapporti in essere. Infine, la materia abbraccia interessi differenziati e ulteriori rispetto a quelli degli operatori economici insistenti o dei potenziali concorrenti, in considerazione del fatto che la concessione consente l’accesso esclusivo ad utilità che derivano dallo sfruttamento di beni pubblici.File | Dimensione | Formato | |
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