Una costellazione nasce «quando più persone sono in contatto reciproco e si occupano di problemi identici o simili, e quando da questa comunicazione risultano progetti creativi, o addirittura una serie di progetti creativi in rapida successione» Una costellazione è un’«attività comune di diversi intellettuali che si svolge in uno spazio di pensiero comune». Una costellazione filosofica è dunque «un profondo intreccio di persone che si influenzano reciprocamente, idee, teorie, problemi e documenti; in maniera tale che soltanto l’analisi di questo intreccio, e non delle sue componenti isolate, rende possibile una comprensione dell’apporto filosofico e dello sviluppo delle singole persone, idee e teorie» . Questo volume presenta gli atti del seminario «Konstellationsforschung – indagine metodologica», che si svolse nella sala Gabetti dell’Istituto Italiano di Studi Germanici presso la Villa Sciarra-Wurts nella primavera del 2019, a conclusione dell’omonimo progetto (linea A Storia della Cultura, numero 39, ottobre 2017-settembre 2019), coordinato dal sottoscritto in collaborazione con i colleghi Andreas Blödorn ed Elisabeth Galvan, progetto che si avvalse dell’attività di ricerca del dottor Marco Tedeschini, che colgo l’occasione per ringraziare dell’eccellente lavoro svolto e che nel frattempo è divenuto mio collega presso il Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Tra la metà degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta del secolo scorso, Dieter Henrich ha sviluppato – a partire dalla teoria del discorso di Michel Foucault – una metodologia di ricerca complessa e innovativa che ha battezzato ‘Konstellationsforschung’ e ha trovato diffusione soprattutto in ambito filosofico. In termini generalissimi questo tipo di ricerca si occupa di indagare, sulla base di materiali diaristici, epistolari, dialogici e simili, l’agire intellettuale di pensatori diversi in uno spazio e in un lasso di tempo unitari. Sebbene dalla sua applicazione siano scaturiti importanti studi dedicati alla Aetas kantiana e alla nascita dell’idealismo tedesco e sebbene la Konstellationsforschung sia stata fatta oggetto, successivamente, di approfondimenti teorici e problematici , il promettente approccio teorico ha conosciuto finora pochi sviluppi ed è rimasto pressoché ignorato in un ambito di confine tra filosofia e letteratura dove, invece, numerosi sarebbero i terreni di applicazione. L’idea di costellazione appare oggi più valida che mai. Si può dire, credo, che il volume parli di come i filosofi lavoreranno negli anni che ci separano dal 2030, l’anno nel quale le Nazioni Unite hanno previsto il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Immaginiamo dunque di essere nel 2028 e di star partecipando al 26° Congresso Mondiale di Filosofia – il secondo in programma dopo il 25° di cui sappiamo già che si terrà a Melbourne dal 2 all’11 luglio 2023 – e la domanda è: in che modo i filosofi leggeranno i testi? Non sulla carta, questo sembra ovvio già adesso. Anziché sulla carta, leggeranno su dei dispositivi che a quel momento saranno noti a apprezzati per la loro efficacia. Non è facile capire come sarà il lancio del 5G negli anni successivi al 2020 e come sarà il lancio del 6G negli anni intorno al 2030. Tuttavia, qualcosa possiamo provare a pensare già adesso. Molto probabilmente, sarà possibile leggere testi con un battito di ciglia dell’occhio sinistro, poiché sarà l’occhio sinistro che in teoria sarà più efficacemente sincronizzato con il dispositivo collocato in forma microscopica sull’arco sinistro di un paio di occhiali che a sua volta riprodurrà il testo sui supporti che saranno a disposizione. È vero, dobbiamo lasciare aperte molte opzioni, ma di una cosa possiamo essere certi: che ogni proposizione filosofica formulata da qualsiasi filosofo non rimarrà da sola. Sarà invece condivisa da altri, si tratti di filosofi o di non filosofi. Insomma, man mano che si svolgerà il decennio, la filosofia sarà sempre più partecipata e filosofare sarà partecipare. E questo mi porta a raccontare un’esperienza vissuta nell’estate del 2019, la visita a Oodi, la nuova biblioteca centrale di Helsinski, allora appena inaugurata. Al primo piano, un cinema, il servizio prestiti, il guardaroba e un ristorante. Al terzo piano, i libri. Non molti, su scaffali aperti, principalmente in finlandese, alcuni in inglese. Attorno agli scaffali ampi spazi di lettura, con una parte del pavimento inclinata, grandi cuscini, una terrazza illuminata dal sole. La maggior parte dei lettori legge dai propri laptop, con alcuni, in effetti assai pochi, che leggono su carta. Ora, scendiamo al secondo piano. Cosa ci aspettiamo di trovare? La risposta gli abitanti di Helsinki la conoscono: le celebri macchine da cucire e le stampanti tridimensionali messe a disposizione dei cittadini, ma soprattutto le dodici sale per gruppi con pareti di vetro, che possono ospitare fino a venti persone, dotate di due monitor, uno per i testi, l’altro per i partecipanti in remoto (https://www.oodihelsinki.fi/en/). Si può pensare che, continuando in questa direzione, la filosofia sarà sempre più partecipata: con gruppi di lavoro, testi elettronici, filosofi in presenza e filosofi in remoto. In questo contesto è pensabile un nuovo approccio alla filosofia che abbracci narrativi che includano diverse tradizioni e nuove esperienze. Stiamo parlando di uno sforzo scientifico che avrà un impatto pratico nella società riflessiva, che alla fine porterà a un maggiore grado di inclusione. Ma torniamo alla Konstellationsforschung, alla quale in Italia è stata dedicata molta attenzione da parte delle due comunità, germane ma non coincidenti, degli storici della filosofia e degli storici delle idee. Se gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso registravano una fioritura di letteratura sul rapporto tra la storia filosofica e la storia storica della filosofia , l’elaborazione di questo nocciolo di critica speculativa chiedeva una metafisica dell’esperienza e un’analisi della finitezza dell’essere umano, cosa che equivale «to the same thing, said with more passion» . Importa sottolineare che la Konstellationsforschung mette a fuoco gruppi di ricercatori più che studiosi isolati. Si tratta di ricostruire l’impatto che determinate reti intellettuali, che sono state per lo più trascurate dalla critica, hanno avuto su autori canonici. Ad esempio, Henrich aveva investigato un ambito molto specifico: l’impatto della psicologia tardo-illuminista tedesca sull’immediata ricezione delle opere di Kant tra il 1789 e il 1795, con il vantaggio di ricostruire l’impatto di queste teorie sulla diffusione della filosofia kantiana assieme alla formazione delle generazioni immediatamente successive: Flatt e Abel, per intenderci, che insegnavano Kant a Schiller, Hölderlin, Hegel e Schelling. Un altro esempio: Schleiermacher è stato fatto oggetto delle ricerche di Manfred Frank, ma la mole di documenti resi accessibili promette grandi e talvolta sorprendenti risultati. Ma oggi le risorse testuali che i patrimoni digitalizzati mettono a disposizione permettono una ripresa dell’approccio della Konstellationsforschung in una direzione, che, pur mantenendo l’estremo rigore filologico, assicura un ambito di applicazione ben più vasto, che tiene conto di una varietà assai ampia di posizioni filosofiche. Ad esempio, è pensabile valutare l’impatto non solo della psicologia tardo-illuminista, ma anche di tutte le altre discipline insegnate nelle università dell’epoca indagata, progetto reso possibile, in primis, dalla pubblicazione online dei cataloghi di corsi universitari, un esempio per tutti, il Catalogus Praelectionum Academiae Regiomontanae , delle intere serie delle riviste, di gazzette e giornali, ecc., ecc.

Pozzo, R. (2021). Prefazione a "La ricerca per costellazioni : metodo, scostamenti, casi di studio". In Marco Tedeschini (a cura di), La ricerca per costellazioni : metodo, scostamenti, casi di studio (pp. 7-10). Roma : Istituto Italiano di Studi Germanici.

Prefazione a "La ricerca per costellazioni : metodo, scostamenti, casi di studio"

Pozzo, Riccardo
2021-03-01

Abstract

Una costellazione nasce «quando più persone sono in contatto reciproco e si occupano di problemi identici o simili, e quando da questa comunicazione risultano progetti creativi, o addirittura una serie di progetti creativi in rapida successione» Una costellazione è un’«attività comune di diversi intellettuali che si svolge in uno spazio di pensiero comune». Una costellazione filosofica è dunque «un profondo intreccio di persone che si influenzano reciprocamente, idee, teorie, problemi e documenti; in maniera tale che soltanto l’analisi di questo intreccio, e non delle sue componenti isolate, rende possibile una comprensione dell’apporto filosofico e dello sviluppo delle singole persone, idee e teorie» . Questo volume presenta gli atti del seminario «Konstellationsforschung – indagine metodologica», che si svolse nella sala Gabetti dell’Istituto Italiano di Studi Germanici presso la Villa Sciarra-Wurts nella primavera del 2019, a conclusione dell’omonimo progetto (linea A Storia della Cultura, numero 39, ottobre 2017-settembre 2019), coordinato dal sottoscritto in collaborazione con i colleghi Andreas Blödorn ed Elisabeth Galvan, progetto che si avvalse dell’attività di ricerca del dottor Marco Tedeschini, che colgo l’occasione per ringraziare dell’eccellente lavoro svolto e che nel frattempo è divenuto mio collega presso il Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Tra la metà degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta del secolo scorso, Dieter Henrich ha sviluppato – a partire dalla teoria del discorso di Michel Foucault – una metodologia di ricerca complessa e innovativa che ha battezzato ‘Konstellationsforschung’ e ha trovato diffusione soprattutto in ambito filosofico. In termini generalissimi questo tipo di ricerca si occupa di indagare, sulla base di materiali diaristici, epistolari, dialogici e simili, l’agire intellettuale di pensatori diversi in uno spazio e in un lasso di tempo unitari. Sebbene dalla sua applicazione siano scaturiti importanti studi dedicati alla Aetas kantiana e alla nascita dell’idealismo tedesco e sebbene la Konstellationsforschung sia stata fatta oggetto, successivamente, di approfondimenti teorici e problematici , il promettente approccio teorico ha conosciuto finora pochi sviluppi ed è rimasto pressoché ignorato in un ambito di confine tra filosofia e letteratura dove, invece, numerosi sarebbero i terreni di applicazione. L’idea di costellazione appare oggi più valida che mai. Si può dire, credo, che il volume parli di come i filosofi lavoreranno negli anni che ci separano dal 2030, l’anno nel quale le Nazioni Unite hanno previsto il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Immaginiamo dunque di essere nel 2028 e di star partecipando al 26° Congresso Mondiale di Filosofia – il secondo in programma dopo il 25° di cui sappiamo già che si terrà a Melbourne dal 2 all’11 luglio 2023 – e la domanda è: in che modo i filosofi leggeranno i testi? Non sulla carta, questo sembra ovvio già adesso. Anziché sulla carta, leggeranno su dei dispositivi che a quel momento saranno noti a apprezzati per la loro efficacia. Non è facile capire come sarà il lancio del 5G negli anni successivi al 2020 e come sarà il lancio del 6G negli anni intorno al 2030. Tuttavia, qualcosa possiamo provare a pensare già adesso. Molto probabilmente, sarà possibile leggere testi con un battito di ciglia dell’occhio sinistro, poiché sarà l’occhio sinistro che in teoria sarà più efficacemente sincronizzato con il dispositivo collocato in forma microscopica sull’arco sinistro di un paio di occhiali che a sua volta riprodurrà il testo sui supporti che saranno a disposizione. È vero, dobbiamo lasciare aperte molte opzioni, ma di una cosa possiamo essere certi: che ogni proposizione filosofica formulata da qualsiasi filosofo non rimarrà da sola. Sarà invece condivisa da altri, si tratti di filosofi o di non filosofi. Insomma, man mano che si svolgerà il decennio, la filosofia sarà sempre più partecipata e filosofare sarà partecipare. E questo mi porta a raccontare un’esperienza vissuta nell’estate del 2019, la visita a Oodi, la nuova biblioteca centrale di Helsinski, allora appena inaugurata. Al primo piano, un cinema, il servizio prestiti, il guardaroba e un ristorante. Al terzo piano, i libri. Non molti, su scaffali aperti, principalmente in finlandese, alcuni in inglese. Attorno agli scaffali ampi spazi di lettura, con una parte del pavimento inclinata, grandi cuscini, una terrazza illuminata dal sole. La maggior parte dei lettori legge dai propri laptop, con alcuni, in effetti assai pochi, che leggono su carta. Ora, scendiamo al secondo piano. Cosa ci aspettiamo di trovare? La risposta gli abitanti di Helsinki la conoscono: le celebri macchine da cucire e le stampanti tridimensionali messe a disposizione dei cittadini, ma soprattutto le dodici sale per gruppi con pareti di vetro, che possono ospitare fino a venti persone, dotate di due monitor, uno per i testi, l’altro per i partecipanti in remoto (https://www.oodihelsinki.fi/en/). Si può pensare che, continuando in questa direzione, la filosofia sarà sempre più partecipata: con gruppi di lavoro, testi elettronici, filosofi in presenza e filosofi in remoto. In questo contesto è pensabile un nuovo approccio alla filosofia che abbracci narrativi che includano diverse tradizioni e nuove esperienze. Stiamo parlando di uno sforzo scientifico che avrà un impatto pratico nella società riflessiva, che alla fine porterà a un maggiore grado di inclusione. Ma torniamo alla Konstellationsforschung, alla quale in Italia è stata dedicata molta attenzione da parte delle due comunità, germane ma non coincidenti, degli storici della filosofia e degli storici delle idee. Se gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso registravano una fioritura di letteratura sul rapporto tra la storia filosofica e la storia storica della filosofia , l’elaborazione di questo nocciolo di critica speculativa chiedeva una metafisica dell’esperienza e un’analisi della finitezza dell’essere umano, cosa che equivale «to the same thing, said with more passion» . Importa sottolineare che la Konstellationsforschung mette a fuoco gruppi di ricercatori più che studiosi isolati. Si tratta di ricostruire l’impatto che determinate reti intellettuali, che sono state per lo più trascurate dalla critica, hanno avuto su autori canonici. Ad esempio, Henrich aveva investigato un ambito molto specifico: l’impatto della psicologia tardo-illuminista tedesca sull’immediata ricezione delle opere di Kant tra il 1789 e il 1795, con il vantaggio di ricostruire l’impatto di queste teorie sulla diffusione della filosofia kantiana assieme alla formazione delle generazioni immediatamente successive: Flatt e Abel, per intenderci, che insegnavano Kant a Schiller, Hölderlin, Hegel e Schelling. Un altro esempio: Schleiermacher è stato fatto oggetto delle ricerche di Manfred Frank, ma la mole di documenti resi accessibili promette grandi e talvolta sorprendenti risultati. Ma oggi le risorse testuali che i patrimoni digitalizzati mettono a disposizione permettono una ripresa dell’approccio della Konstellationsforschung in una direzione, che, pur mantenendo l’estremo rigore filologico, assicura un ambito di applicazione ben più vasto, che tiene conto di una varietà assai ampia di posizioni filosofiche. Ad esempio, è pensabile valutare l’impatto non solo della psicologia tardo-illuminista, ma anche di tutte le altre discipline insegnate nelle università dell’epoca indagata, progetto reso possibile, in primis, dalla pubblicazione online dei cataloghi di corsi universitari, un esempio per tutti, il Catalogus Praelectionum Academiae Regiomontanae , delle intere serie delle riviste, di gazzette e giornali, ecc., ecc.
1-mar-2021
Settore M-FIL/06 - STORIA DELLA FILOSOFIA
Italian
Rilevanza nazionale
Prefazione
2017-2019. Progetto Konstellationsforschung, IISG-Istituto Italiano di Studi Germanici-Linea di ricerca A-STORIA DELLA CULTURA-PROGETTO 39
Pozzo, R. (2021). Prefazione a "La ricerca per costellazioni : metodo, scostamenti, casi di studio". In Marco Tedeschini (a cura di), La ricerca per costellazioni : metodo, scostamenti, casi di studio (pp. 7-10). Roma : Istituto Italiano di Studi Germanici.
Pozzo, R
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